- 44:- mati, figlio di l'lasso, abitante del municipio di Dioclea. Nell' e-]»oea piti recente, autori greci c latini (Victor Epit. cap. 39, eCo-stmitiuo Porjiroi/cvito, cap 2t>, ;ìS) narrano che da Dioclea abbia tratta hi sua origine Diocleziano. Ma questa narrazione deve ritenersi abbastanza sospetta, e lo conferma maggiormente il nome cosi corrotto clic si legge Dioclea, in luogo di Dacia#. Lo rovine di Doclea, chiamate anche col nome di Dulda o Ditka, trovatisi presso Podgorica (nel Montenero) ove si scoperse un’ iscrizione dedicata all’Imperatore Gallieno, che, ritrovata nel secolo XVI, venne poscia alla luce. Noi la togliamo dal Corpus Inscriptionnm latinorum, pars UT. pag. 28.1, 281, del celeberrimo storico Mommsen. N. 1705. IMI’ ■ CAES • P ■ LICINIO GALLIENO PIO • FELICI • AYG • PONT ■ MAX ■ TRIB • POT • P • P • CONS - III HES PVBL ■ DOC’LEATIVM Imperatori Caesari Publio Licinio Gallieno l’io Felicissimo Augusto Pontifici Maximo Tribunitia potcstate, patri patriae Consuli tertium Repubblica Doeleatium. Si leggono nello stesso Mommsen le seguenti due iscrizioni ■ N. 170G. FLAVIA C • FI LI A '/// • POS L • D • D • I) • Flavia Cajo Filia /// (tre lettere illegibili) posuit Locum Deo dedicavit. N. 107. I) • M • S FL • EVTIAE PIENTISSIMK QVaE VIXIT AN PLVS MINVS XXX EPIDIVS FILIPVS MARI TVS POSVIT Diis Manibns solvit Flaviae Evtinc, pientissime qnae vixitan-nornnt plus ininus(piiio nteuo) XXX Epidiu.i Filipus Maritus posuit. Queste iscrizioni furono trasportate nell' abitazione del Vla-dika del Montenero. *