- 108 - K 0 L 0. Acerba imprecazion sul traviato Cadde: la madre di Gian-beg duchessa, Maledì dall’ambascia il figlio suo! Maledetto ha Maria suo figlio Stanko! *) Ei la mammella nel succhiar le morso, Nel sen si sparse il nettare celeste. 11 materno imprecar raggiugne i figli! Stanko annerita ha l’anima; di Cristo Spregiò la fè, spregiò la stirpe illustre De’ Cerndevo : apostatò l’infame, E di sangue fraterno è sitibondo! iV ode un orrendo romorio sul campo L'iesko ; ardenti per la fé s’ azzuffano Due fratelli, e guerrier mille con essi. 11 materno imprecar raggiunse il figlio ! Tutta rannata gli peri. Stanisa A Bajazette fugge, onde con esso Le predate ingoiar maggiare spoglie ! 0 de’ liberi eroi nido diletto! Sovente Iddio ti riguardò pietoso ! Molti dolori tu soffristi ! molte Ghirlande al valor tuo sono serbate ! % % * Vi giunsero otto capi turchi e si collocarono un dopo l’altro presso i Montenerini. Alla parlata del Kadì Medovié risponde il Vladika, dimostrando eloquentemente non potersi ritenere colpevoli i rinnegati, perché sedotti all’ apostasia, alcuni con prepotenza, altri con inganno, *) Ivan Bog Crnoevic avea avuto da sua moglie Maria, figlia di Stefano, bano della Bosnia, due tigli: Giorg o c Stanisa. Invidioso di tuo fratello Giorgio, Stanisa portossi da Bajazette II, sultano di Costantinopoli, c chiese tmppe turche per impossessarsi del Montene-ro, promettendo un perpetuo annuo tributo alla Tuichia, a patto però gli si dosso il governo del Montenero con Solitari per capitale. Bajazette vi annui, purché Stanisa abbracciasse il maomettanismo. Stanisa accettò tale patto, a-postatò, e, preso il nome di Skender beg, marciò con t.lippa ottomana e con alquanti suoi seguaci Montenerini all’agognata conquista del Montenero. Ma lo attese il fratello Giorgio, e ne disfece tutta l’armata. Veggendo quindi frustrato il tentativo, Stanisa si ritirava a Scutari, datagli per capitale; ma, rifiutato avendo gli Scutaiini di riceverlo, e’ si trasferì a Burnite, villaggio vìcìdo. I discendenti di lui fecero assai male al Montenero, ed in ispecie Mamut, che peri nel 1797.