L’atto terzo si rappresenta a Cetinje. I turchi sono sconfitti — i sacerdoti del Montenero ringraziano il cielo per 1’ ottenuta vittoria e benedicono il popolo, che vi accorre da ogni parte. Vi ritornano i Voivodi ed i capi ; 1’ ar cidiacono Pietro porge in dono al Vladika il destriero e la tenda del Serraschiere ; vi ritornano i capi di Crnica che combatterono al confine contro i Veneti, e raccontano la terribile disfatta dei turchi. Eccovi anche Stefano che, all’ approssimarsi dei turchi, s’ era appiattato nella casa Knezevic, ma è ricevuto con minor festa. L’igumano Merkojevic lo rimbrotta acremente in faccia alla moltitudine, dicendogli di essere uno sfacciato impostore. Stefano si getta piangente ai ginocchi, e, ammazzami tu, o popolo, dice, ma non lasciarmi ramingo nel mondo con questo nome. Colla mediazione dei capi si rappacificano. In segno di letizia si canta e si danza Nel frattempo un negoziante delle Bocche porge a Stefano una lettera dell’ archimandrita di Antivari, in cui gli si dà il titolo d’imperatore. Letta la lettera del Patriarca, si torna ai canti ed alle danze. Uno sconosciuto reca uno scritto a Stefano, dicendo di aver ricevuto l’ordine severo d’informarsi della salute dello Car. Continua la festa. Vi giunge il conte Bujovic, serdaro delle Bocche di Cattaro, con lina lettera del provveditore di Cattaro, in cui si consiglia Stefano di smettere il titolo d’ imperatore, non adatto in quelle montagne. Ha fine la festa col canto di un cieco sugli ultimi fatti di Cevo e Cromica. Continua la scena del! atto quarto a Cetinje. Vi viene 1’ ambasciatore dell’ imperatrice Catterina delle Russie, Giorgio Dolgoruki, principe e generale, in compagnia di 30 uffiziali, recando uno scritto dell’ imperatrice ai Montenerini per eccitarli a sorgere contro i torchi, coi quali la Russia era in guerra. S’invitano le tribù del Montenero a Cetinje per udire ciò che vuole ! imperatrice. — Stanza nel monastero di Cetinje. — Un servo vi reca dell’ acquavite. L’ Igumano Merkojevic, servito il patriarca, e il Vladika, ne presenta una tazza al generale ; ei la rifiuta, non essendo avvezzo a berne. Riunitesi le tribù, Merkojevic legge la lettera ai Montenerini, vi rispondono con una scarica di fucili. Si sceglie il Serdaro Jovo Retrovie, che studiò a Pietroburgo, per parlare col principe. Quand’ecco venire Stefano, e il popolo accoglierlo con festa. 11 principe che avea già smascherato l’impostore, non può soffrire qoelle manifestazioni, e dice sdegnosameote : Montenerini, se siete fedeli all’ imperatrice, fucilate questo bugiardo e vagabondo. Balzano alcuni, e strappano la spada a Stefano. Confessate, gli dice il principe, d’ onde voi siete, che il popolo lo sappia.