La morte 463 Honolulu, e al galoppo sulle dune infuocate di Otumlo e sotto le palme di Bu Meliana nella notte lunare fragorosa per la battaglia. Si ritrovava allievo di marina sul ponte della “Vittorio Emanuele”, sgomento presso il cadavere del compagno Di Leva precipitato dalle barre. Riprovava le emozioni che lo avevano scosso a bordo della “Stella Polare” insidiata dai ghiacci e sulla “Re Umberto” allo sparo dei primi colpi contro i forti di Tripoli, e sulla “Cavour” quando aveva ammainato per sempre la sua insegna ammiraglia. Ed ecco il primo incontro sul “Vespucci” con Luigi di Savoia giovinetto, ecco i lunghi colloqui con D’Annunzio a bordo del “’Pisa”. Dall’ombra del passato gli balzavano nelle ore tristi le immagini dei morti più cari: il volto soave della regina Margherita e lo sguardo lampeggiante di re Umberto, la figura giovanile di suo fratello Cesare, il più amato, quelle nobilissime del capitano Verri, del Duca d’Aosta, di Cadorna, di Corradini, di Mirabello, di Petigax e Fenoillet e quella dolce e smarrita di Querini. Uomini illustri e potenti o umili ma bravi, tutti li ricordava: Thaon di Revel, l’unico suo superiore che gli avesse tenuto testa, e i competitori stranieri superati in gara di fianco al Duca: Bryant, Wellman e il grande Nansen, e gli ammiragli e i colleghi coi quali aveva contrastato cento volte: Gavotti, Cutinelli, Viale, Rainer, Sechi, e gli uomini politici che aveva sprezzato: Giolitti, Ferri, Nitti. Gli stranieri che aveva fronteggiato a Pola per tanti mesi di lotta sorda: Koch, Prica, Thomine e Fatou. In faccia a quelli la schiera dei suoi migliori collaboratori: Lombardi, Nicastro, Bonelli, Grassi, Bella, Moreno, Burzagli, Valli, Poma, Acton, Portaluppi, Gabetti, Grifeo, Bertonelli, Si-rianni, Foschini, Ciano, Ruggero, Notarbartolo, Colombo, Tiscornia, Tornati e tanti, tanti altri. Nella prospettiva del tempo i loro volti ben noti si mescolavano a quelli della gente conosciuta in tutte le parti del mondo, alle figure dei personaggi di rango e dei re esotici dell’Asia e dell’Africa: la regina Vittoria, Edoardo VII e Giorgio V d’Inghilterra, Guglielmo II, Don Pedro imperatore del Brasile, Kalakava re delle Hawai, Leopoldo del Belgio, Costantino di Grecia, re Oscar di Norveglia, il Mikado, il granduca Vladimiro di Russia, lord Elgin viceré dell'india, Uriburu e Cleveland