— 187 — L’ omicida, che non intenda soggiacere alla vendetta de’ parenti, deve tosto sgombrare il luogo nativo, e ramingare. 1 parenti dell’ omicida, od uccisore, stanchi di vedersi pendere sul capo 1’ ultima ora, dannosi attorno coi congiunti dell’ ucciso per avere una tregua per sette o più giorni, locchè si dice ottenere la fede (Vjera). Durante questa tregua, l’omicida, potendo riposarsi tranquil- lo fra le sue pareti domestiche, spedisce 12 donne prescelte dalle famiglie congiunte con esso lui in parentela. Le quali donne si recano con portamento dimesso e supplice alla famiglia dell’ucciso coi loro bambini lattanti, e non cessano di piangere ed ululare assieme ai vagiti dei pargoletti, gridando ad alta voce pietà e perdono, e chiamando il capo della famiglia dell’ucciso. „0 N. N. vi salutiamo compare in Dio ed in San Giovanni, movetevi a pietà e concedete che vi ci approssimiamo. Alla chiamata, il capo della famiglia dell’ucciso va ad incontrarle. Le donne con in collo i pargoletti debbono accostargli si genuflesse e curve fino a terra. Indi il capo di famiglia dell’ucciso fa alzare le donne recanti i fanciulletti, li prende, c, dopo averli uno ad uno baciati, li restituisce alle madri. Dopo ciò, gli offesi nominano 24 giudici arbitri, i quali si raccolgono, stabiliscono il giorno, e il luogo per pronunziare la sentenza arbitramentale, giusta le costumanze nazionali. Sono varie tali consuetudini. Sentito il colpevole, gli arbitri pronunziano la sentenza. Calcolano i giudici arbitri, quasi sulla bilancia, il valore dell’ucciso, applicando, a cagione d’ esempio, un prezzo diverso alla testa d’un vecchio e d’un padre da quello per la testa d’un figlio, e d’ un giovane, e, dietro tale calcolo, stabiliscono il numero degli spargimenti del sangue che l’uccisore deve pagare. Gli arbitri attengonsi ordinariamente alla classificazione seguente,’ che cioè l’omicidio equivale a dodeci spargimenti di sangue. Ogni spargimento si sconta con 12 zecchini. L’omicidio d’un ottimato non si riscatta che con un importo di 144 zecchini. Di quest’ importo deve sottrarsi un terzo per le spese della sentenza arbitramentale. Una buona parte viene condonata all’omicida, e il residuo si rilascia ad una chiesa, onde, per tal guisa, ottenere più facilmente anche dal cielo il perdono. Le ferite si giudicano come tre o sei spargimenti di sangue, da scontarsi con dieci zecchini 1’ uuo, secondo la gravità loro, e secondo le circostanze, Due, quattro, o sei sono gli arbitri scelti da entrambe le parti. Per lo schiaffo, le percosse, i calpi, uno o tre spargimenti di sangue, pure da zecchini dieci, e due o quattro gli arbitri,