— 42 - II PARTE. Primo periodo storico. Nel diluvio della potenza mussulmana, un’arca cristiana s’arrestava sopra questo monte Ararat. In quest’ arca, come già nei Drakari degli audaci Wikinger, rintronava incessantemente un rumore; da’ suoi fianchi si è veduto sortire, in diverse riprese, una piccola truppa di uomini, che schiacciava le armate dei pascià, spargeva il terrore fin sotto le mura di Scntari, e umiliava sul trono il capo dei credenti. La storia primitiva dei gagliardi figli della Crnagora è un avvicendarsi di leggende poetiche, lo quali formano un’epopea guerriera, che si estende in tratti fiammeggianti attraverso vari secoli, e che dura ancora; epopea d’una grandezza sorprendente, che talvolta si eleva ad atti di vigore incredibile. Battaglie clic durano da tre secoli: battaglie vinte, e battaglie perdute; torrenti di sangue, sparsi per difendere una terra, grandiosa solo pel suo orrido, e per le sue memorie; stenti, disagi e pericoli continui, il cui compenso principale è 1’ essere cantati da un rapsodo. La morte sul campo di battaglia è la morte consueta, c più desiderata da questi prodi, ancor sì poco conosciuti dall’Europa; tanto che il grande insulto, che si possa fare ad uno di quei fieri montanari, é dirgli : io conosco i tuoi; tutt’ i tuoi avi sono morti sul loro letto. Gli antichi Lcibeates all’ epoca dei Romani. Al tempo dei Romani, l’attuale Montenero era compreso nel distretto, occupato dalle tribù bellicose, che Plinio e Tito Livio designano sotto il nome di Labeates *). Esse ajutarono Roma nelle sue guerre dell’Illirio, e in compenso del loro servizio ebbero l'onore di vegliare sulla loro indipendenza. La Prevalitana. Costantino, divenuto Signore di Roma, tolse alquante provin-cie all’Illirio (a. 32ó d. C.), in compenso gli aggiunse la Macedonia, 1’ Acaja, tutto il Pelopponeso, 1’ Epiro, la Creta, tutte le isole *) Palns Labeatium, qu.im alias lacus Zentae alias lacus Scutari deno-minatur. (Parlati, 111. Sac. Tom. I.)