- 93 - 11 Vladika volle ben compensarlo; nominollo senatore, e gli fece regalo d’ un molino Si prese i due cavalli e le armi di Smail-Aga, mio stutz, due piccoli fucili, e la sciabola, restituì al Novi-ca 1’ orologio di Smail-Aga. Così ebbe fine questo esosissimo malfattore dell’ Ercegovina. 11 celebre poeta croato MoSvranic compose uno splendido canto epico : Smail-Aga Òtngic, di’ è tenuto in grande reputazione nel mondo letterario Slavo. # * £ Vittoriosi n’ eseirono i Montenerini., e il Vladika Pietro II.o rivolse i suoi sguardi all’ amministrazione interna. Nel piccolo principato esisteva ancora un’ ombra del potere del cosi detto governatore, qual capo secolare del governo. Certo Vuk Radonic era allora rivestito di quel potere. Si accorse costui dalla sua poco favorevole posizione, e fu consigliato di fare un tentativo per riavete di fatto il potere supremo. Egli non avrebbe potuto presentare al Vladika una migliore occasione per sbarazzarsi totalmente del governatore, desiderata già da gran tempo. Radonic venne tantosto accusato, espulso, i suoi beni confiscati, e incenerita la sua casa a Njegus. Radonic si trasferiva a Cattaro. D’ allora il Vladika, riunendo in sè il potere secolare ed ecclesiastico, cominciò a mostrarsi riformatore. Egli prese le redini dei due poteri, e compì ciò che il suo zio aveva cominciato. Riordinò quindi l’amministrazione interna fino allora trascurata e confusa. Nel 1S31 istit i il senato, che forma la parte legislativa e la suprema corte di giustizia. Esso era composto dal presidente (il fratello del Vladika) col salario di 3600 zvanziche, dal vice-presi-dente con 3000 zvanziche, e da 12 senatori con 600 zvanziche. Gli affari esteri erano trattati da un ministro coll’ onorario di 2450 zvanziche ; questo posto veniva occupato dal signor Milakovic, cavaliere dell’ ordine russo di S. Anna, oriundo dalmata, il di cui contegno gentile e compito lasciò per certo una grata memoria in o-gni viaggiatore, che visitò Cetinje. La guardia del Vladika si componeva di 3) Montenerini, distinti per l’altezza e la bella forma della persona, di provato coraggio c sentimento patriottico. Essi avevano il titolo di Perjanici, portatori di pennacchio, e facevano continuamente il servizio di guardia nel convento, ed avanti le stanze del Vladika. Ognuna di queste guardie aveva il soldo di 240 zvanziche all’anno. Oltre a questi, il Vladika aveva ancora un aiutante con 90;i svanziehe di salario. Tutte queste paghe, come quelle dei maestri, venivano sostenute dalle imposte del paese. Anche la riscossione delle imposte aveva egli appena potuto attivare. Essa era assai moderata, com’ è naturale, in un popolo sì povero ; e per ogni famiglia, secondo il parere de’ vecchiardi del paese, che allo scopo