- 91 - Si convennero i punti principali d’ un trattato. Fra le altre condizioni ne accennerò le più importanti : Nessun Montenerino poteva, senza passaporto, entrare in Er-cegovina, e nessun Ercegovese poteva entrare nel Montenero, senza teschera. Le frontiere fra 1’ Ercegovina e fra il Montenero, die cominciano dalla cima del monte Kom tino a Dragalj, resteranno, com’erano tino al 24 settembre 1842. /■"Siccome il vesire non poteva, senza 1’ autorizzazione del suo governo, nulla decidere intorno a Grahovo, nò intorno agli Uskoc-clii, così egli s’impegnava di scrivere alla Porta ottomana, affinchè essa autorizzi un funzionario austriaco, un russo ed un turco, i quali giudicassero 1’ affare di Grahovo. Entrambe le parti dovevano sottoporsi ai giudizi pronunziati dai funzionari sullodati. li per qualsiasi vertenza sui confini limitrofi, che insorgesse fra 1’ Ercegovina e fra il Montenero, si doveva nominare de’ giudici arbitri a definirle, e a punirne i malfattori. Questo trattato porta la data di Cattaro 9 novembre 1843, ed è firmato dal Signor Cav. Gabriele b acie, capitano allora del circolo di Cattaro, da Osman ctcjn di Zvornik, a nome del vesire Ali-pascià, e dal Signor Milakovié, segretario, a nome del Vladika Pietro IL * La famiglia Sf.ojSevìc Rizvanibegovic discendeva da’ tempi dell’indipendenza serba, ed avevasi conservato il vesirato ereditario sull’ Ercegovina, fino a che il famigerato Omer-pascià sottomise nel quinto decennio di questo, secolo la Bosnia e l’Ercegovina, ribellatesi, alla Sublime Porta. Ali-pascià ebbe miseranda fine a Serajevc, ove fu a tradimento invitato dallo scaltro Omer-pascià. Pria di morire, assiso ad un asino, con la faccia rivolta albi coda, che teneva nelle mani, dovette il vecchio principe girare per le contrade di Serajevo, fra il. dileggio, e i maltratti della plebaglia. 11 Vladika Pietro li, nell’ abboccarsi con Ali-pascià a Ragusa, strinse con esso Ini fratellanza (pobratimstvo) secondo 1’ anti-tica consuetudine Serba. s/ Smnil-Aga Cengia,, il Vladika Pietro II, e Novica Cerovic. Smail-Aga Cengié, pubblico funzionario di Gaèko nell’Eroe* govìna, godeva fama di essere fra i primi eroi .• ma il popolo lo additava matricolato furfante, che commetteva ogni sorta d ingiustizie, vigliaccherie e violenze. Infatti il suo nome s' era reso famoso per tanti atti di cru-