— 106 — prigionieri, c presi (le’ cavalli, e di essere stati invitati dai Torcili ad un convegno pel riscatto de’ prigioni, con ciò giustificando il ritardo. 11 conte Jauko racconta d’una zuffa fra i Montenerini e i rinnegati, dicendo essersi sei bare approntate pe’ lor patriotti, e nove pei Turchi. Sopraggiunge Tommaso Martinovic e giustifica egli pure il ritardo per essersi opposto al ratto d’una femmina di nome Rosa Kosanova, e per aver ucciso i due rapitori Aliò e la rapita Rosa. Il Vladika vide clic tutti erano raccolti ed usci. Vuk Micunovic rimproccia al Vladika il dubbio sul risultato della lotta. 11 Vladika si giustifica, accennando di non temere il nemico, ma i rinnegali (poluricei quali, avendo molte aderenze nelle tribù moutenerinc, potrebbero essere difesi dai proprii fratelli, rimasti cristiani. Del clic egli ha grande timore. A ciò gli risponde il fratello conte Rade rimbrottandolo, ed eccitandolo a farsi cuore, e a dar l’ultimo colpo, finche il tempo è così propizio. La scena si rappresenta a Cetinje ; i capi si ritirano, e il popolo, raccolto al focolare sull’ aja grande, canta il seguente : kolo, ch’io traduco: KOLO. Labbro non bebbe ancor tazza di mele, Senz’ averne betita una seconda D’amarissimo fiel. Tazza d’amaro Chiede tazza di dolce ; e se mesciute, Son più facili a ber ! Duca Giovanni, Stirpe d’ eroi ! come leòu co’ Turchi lv battagliava per le sue montagne Insanguinate. 1 barbari nimici Mezzo il retaggio gli usurpar, ma pria Un torrente vi sparsero di sangue. Il suo fratello, il condottiere Croscio, Terribil draco, in quelle pugne cadde! *) Di Gemóva **) sul campo insanguinato l’iagne Giovanni l’unico fratello: Più d’ Uroscio gli duol che se perduti Nell’ardue zuffe ambo i suoi figli avesse; ***) *) Perl Uroìs combattendo contro i Turchi nel 1477. **) Gemovslco Polje è un campo nella LjeSanska Nahija rimpetto a Pod-gorica. ***) Giorgio e Staniia figli di Giovanni Crnojevic; il secondo si fece turco, e fuggi presso Bajazette.