Opere di misericordia 239 continuarono a cercare bottino girovagando furtivi nelle tenebre continuamente perseguiti dai bravi marinai. Alcuni dissepolti vivi furono coperti dal sarto di bordo con strani abiti di circostanza messi insieme con le stoffe multicolori delle bandiere del gran pavese. Bisognò ammazzare i cani che rosicchiavano i morti e, tornati selvaggi, aggredivano la gente con morsi venefici per il pus cadaverico. Il comandante si manteneva calmo anche fra le maggiori difficoltà incalzanti e si trattenne dalPinfierire contro chicchessia; anzi seppe valutare le diverse situazioni con pronto intuito. Il momento imponeva che chiunque venisse sorpreso a rovistare fra le macerie fosse senz’altro arrestato e rinchiuso in uno stanzone rimasto quasi intatto e adibito a prigione dove furono necessariamente raccolti tutti gli indiziati, malviventi, meretrici e innocenti in forzata promiscuità. Fra costoro vi fu una signorina di ottima famiglia per nulla colpevole: era la fidanzata di un ufficiale che, chiesta licenza, era subito accorso a Reggio. Quivi trovò i genitori della promessa sposa costernati per l’accusa infamante e la sorte della loro ragazza. Si rivolsero insieme a Cagni e invocarono piangendo il suo intervento, ma la liberazione immediata risultava impossibile per motivi procedurali fatti valere dalla procura del Re. Che fare? Occorreva un gesto audace che fu compiuto con la complicità passiva del comandante. A notte inoltrata un gruppo di ufficiali della “ Napoli ’ ’ insieme al fidanzato ed ai genitori della prigioniera venne sotto la prigione e a mezzo di una scala la ragazza fu liberata. Quando, dopo la romantica impresa, i due vecchi andarono per esprimere la loro riconoscenza al capo e lo ringraziarono tremanti di commozione, Cagni li congedò con un gesto brusco avvertendo che doveva ignorare l’accaduto. Cominciarono ad affluire dall’Italia sempre più abbondanti soccorsi, poi arrivarono autorità e funzionari delegati a compiti diversi. Per averli a contatto ed impedire il pericoloso frazionamento di iniziative o le solite interferenze e lentezze burocratiche, Cagni ospitò i principali personaggi sulla “ Napoli ufficiali superiori, il conte Calletti del