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Piava, Gusinje, la Lega Albanese e Dulcigno.
      Restava ancora a definire la contesa sui distretti di Piava, e Gusinje.
     Gli Albanesi (Amanti) riuniti il 15 Decembre 1879 in un’assemblea presieduta da Ali-bey, in presenza dell’autorità ottomane di Piava e Gusinje, decisero di opporsi a viva forza ai Montene-riui, nel caso osassero d’impossessarsi di que’ luoghi. Mandarono inoltre una Commissione di 15 persone a Costantinopoli, per avvertire il governo della Sublime Porta che tutta la Lega Albanese sarebbesi levata in armi contro il Montenero, se il governo cedesse l’uno o l’altro dei due distretti di Gusinje e Piava.
      Una fierissima battaglia avveniva fra gli Albanesi ed i Mon-tenerini a Velika, ove sarebbero caduti 1000 Albanesi, e un cen-tinajo di Montenerini. Della qual battaglia fa anche cenno il Pestar Lloycl del 14 decembre 1879, scrivendo quanto appresso:
     „Gli Albanesi assalirono la stazione Montenerina. V’erano „da 1500 a 18U0 Albanesi muniti di fucile Henry-Martini.
     „11 Vojvoda Marco Miljanov seppe coordinare la sua trup-,,pa, la quale si sostenne fino all’ arrivo dei rinforzi di Vasojevic. „Vuoisi che da entrambe le parti sia caduto qualche centinajo di „uomini, ma sì sostiene che gli Albanesi abbiano perduto 1000 „uomini.
      „11 supremo Vojvoda Bozo Petrovicvi accorse in ajuto de’suoi „con più battaglioni di truppa.“
      Molta truppa montenerina raccoglievasi frattanto ai confini.
     Comecché Sua Altezza il Principe Nicolò vedesse svanire o-gni speranza d'una pacifica consegna di Gusinje e Piar.a, tuttavia, per accondiscendere ai desideri esternati dalle Potenze, dichiarava di rinunziare ai distretti di Piava e Gusinje e di accettarne in compenso la città di Dulcigno con tutto il territorio fino alla Bojana.
     Il Governo ottomano, però, rappresentava scaltramente una commedia. Esso di soppiatto istigava la Lega Albanese a perseverare nell’ opposizione, mettendo in opra tutte le arti della tergiversazione.
     Le grandi potenze dichiaravano energicamente al Governo ottomano che bisognava finirla, con la minaccia che se fra tre settimane, non venisse ceduto Dulcigno, esse avrebbero invitato il .Montenero ad occupare Dulcigno con la forza, prestandogli, se fosse d’ uopo, man forte con la loro flotta a ciò riunita nelle Bocche di Cattaro.