— 139 — „tura nazionale, il contatto eolie migliori famiglie della cittadinanza gli faceva acquistare la perfetta conoscenza della lingua ita-„liana c dei più eletti modi sociali. Egli non dimenticò mai quei „begli anni, (¡nelle persone, quei luoghi sì ameni in riva all’Adriatico, in ispecie la deliziosa passeggiata di Sant’Andrea Egli „stava per compiere la sua educazione, quando Napoleone III, per „le sue vedute, offerse al principe Danilo, allora regnante in Montenero, alcuni posti a spese della Francia per giovani montene-„rini nel collegio Louis le Grand a Parigi. Il giovane principe „Nicolò fu mandato a Parigi ove passò alcuni anni. Ma i piaceri ,,e le leste della Senna non l’allettarono, ed egli narra che nei „rari giorni, in cui gli era permesso d’oltrepassare la cinta delle „mura del collegio, egli preferiva le gite pei campi, le passeggiate lontane e boscose, che gli rammentavano almeno fantasticamente la sua cara valletta ed i poggi di Niegus. Le vacanze „di autunno giungevano come un raggio di sole in una monotona „e nubilosa giornata, ed egli correva a Trieste, e di là con impazienza sul piroscafo del Lloyd verso le deliziose Bocche di „Cattaro. „A Cattaro non attendeva i cavalli, ma a piedi si slanciava „su per la scalea del Kcrstac e poi per ¡scorciatoie a Njegus.“ (Fin qui il sig. E. Tergesti). È il Signor Yriarte scrive : „La prima giovinezza di Nicolò I è passata in mezzo a „questa natura arida e sconvolta ; fanciullo, s’ò arrampicato su qne-„ste rupi, si è seduto in casa degl’infimi, ascoltando i canti popolari, che, accompagnati dalla gusla, celebrano i grandi fatti delta Storia del Montenero; la Musa serba, che racconta le gesta, piange i morti ed esalta i vincitori, lo ho toccato colla sua ala, „ed egli canta a sua volta *) È la tradizione del trono, giacché „uno de’suoi predecessori é annoverato tra i più grandi rapsodi *) Sua Altezza il Principe Nicolò, oltre ad essere valoroso, è poeta. Pubblicò egli varie bellissime odi, fra lo quali piaeemi accennare quella col titolo More (il Mare) scritta nella occasione, in cui il Montenero, dopo 1’ ultima guerra, vedeva compiuto il suo desiderio secolare, coll’ acquisto d’ un porto. Eccone da me tradotta la prima strofa : (l’ozdi'avljam te, sinje more) Ti saluto, azzurro mare, 0 fecondo Adriaco prato, Salve, spazio interminato Desio nostro secolar ' Mi consta inoltre che Sua Altezza Serenissima Nicolò! ha compito il suo dramma ingrossante B dkinska Carica (l’imperatrice dei Balcani). Il dramma é pcritto in bellissimi versi, dividesi in y atti, con alfabeto ciriliano. 11 Principe farà tradurlo in francese. (Nota dell’autore Chiudina),