420 Console del mare competenza. Fin dai giorni precedenti aveva già insistito per indurre il ministro della marina a persuadere Facta, che era a bordo, a superare le obiezioni del ministro degli esteri. Naturalmente anche il Re era convinto che sarebbe stato gravissimo errore politico venir meno alla promessa fatta agli Zaratini i quali vivevano ore di ansiosissima attesa. Perciò all’ultimo momento l’intera squadra, anziché ima sola unità com’era prestabilito, si diresse a Zara dove fu accolta dal delirante clamore degli Italiani, mentre i pochi Jugoslavi erano usciti dalla città. Senza la ferma volontà di Cagni la situazione si sarebbe invertita e gli Slavi avrebbero giubilato. Tornò alla Spezia stanchissimo per la tensione nervosa di quelle giornate di responsabilità. Ma in giugno dovette riprendere il mare, sempre con la “Cavour”, per una visita del Re a Palermo. Il 19 giugno scrisse da Roma: «Ieri mi hanno fatto gran croce dei S.S. Maurizio e Lazzaro con votazione ad unanimità del Consiglio dei Ministri. Non mi commuove molto. Anzi ti dirò che ricevo come una impressione della fine. Perché ormai non mi potranno proprio più dar nulla, essendo questa la massima e l’unica decorazione italiana che non avevo ancora ».