28 portano la data del IV idi di marzo 1116 ¿lai Palazzo Ducale nel Regno delle Venezie (l). La guerra intanto pel riacquisto della Dalmazia era cominciata e maneggiavasi sotto Stefano II succeduto a re Colomano nel 1114. Zara, Sebenico, Trau e parte della Croazia marittima erano tornate alla sommissione, ed il doge dopo aver confermati i privilegi già concessi dal re 1116 Cresimiro (2), s’ era restituito trionfalmente in patria (3). Precedefanlo i vinti stendardi, i prigionieri, il bottino e fra le feste ed il plauso venne di nuovo salutato col titolo di doge della Dalmazia e Croazia, che si legge quindi in tutti U posteriori documenti. Ma la guerra non era per anco finita e gli Ungheri tornavano con nuovo esercito e ricominciavano la lotta. Uscì un’ altra volta la flotta veneziana, e nell’ avviarsi alla difesa di Zara, il doge Ordelafo Falier ottenne la sommissione dell’ isola d’Arbe, alla quale giurò 1’ osservanza degli antichi costumi, statuti e privilegi, alla presenza di Giovanni Tyano vescovo di Caorle, dei nobili Domenico Polani, Domenico Michiel, Domenico Morosini e Renieri Michiel, non che del popolano Marco Longoferaro ed altri (4). Venuto a battaglia cogli Ungheri sotto Zara, (1) IV idiis Martiì in regno Veneciarum in palcitio dueis anno ab Incarnations Domini MCXVI, indictione VIIIpresenti Ordelaphus Dei gratia Venetiae Dux et Henricus Welphonis Ducis frater, con altri vescovi e nobili. Murat. Ani. Est. partei, c. 29. Dand. Òro a. Cic. Iscriz. IV. (2) Lucio de Reg. Dalm. et Croat. (3) Dux autem in proximo mense madii suo undique collecto exer-citn et Henrici imperatoris atque Alexii Const, adjutus praesidiis conira Hungaros, qui ad subveniendum castrum Jadrae rederant, Dalmatiam agyressus est. Vedi anche Pray Ann. Hung. (4) Questo documento che trovasi nel libro Pacta I, p. 150, non fu conosciuto dagli storici e per esso si vede che la morte del doge Falier deve essere avvenuta almeno nel 1118, non già nel 1117 : Anno Dni incarna-tione 1118. Ind. XI.. . Juram. vobis Arbensib. et vris successori/), hered. perpetuo vestram consuetudinem, et statutum vestrum et liberiate terrae vrae potestatemque q. antiquitus dicitis habuisse sub imperatore Con-stcmtinopolitano et .mb rege hungaror. presulem vobis eligendi ac comi-