221 chiamato come tutore e reggente Giovanni re di Gerusalemme, che pel passaggio dovette valersi, come i precedenti imperatori, delle navi dei Veneziani, ai quali confermò a quest’ occasione tutt’ i privilegi de’ suoi predecessori. Per tale trattato (1), l’imperatore obbligavasi a concedere ai Veneziani libero passaggio, commercio e soggiorno in tutto l’impero di Romania senz’ alcuna contrarietà, nè gabella, nè dazio ; sarebbero pienamente sicuri nelle persone e nelle robe ; avrebbero tre parti delle otto giustizie dei campi delle genti latine a Costantinopoli ; possederebbero i luoghi e la via detta Longario fuor delle mura, ed inoltre 1’ arsenale. In cambio di che la Repubblica somministrava dal canto suo gratuitamente lo navi occorrenti pel corso di tre mesi pel passaggio di mille dugento cavalli, cinquecento militi e altri cinquemila uomini con armi ed arnesi, fornendole altresì delle vettovaglie. Era Giovanni di Brienne, già re di Gerusalemme, benché in avanzatissima età, pieno ancor di vigore e con a-nimo atto a luminose imprese. Ma al suo arrivo a Costantinopoli trovò l’erario esausto, vuoti i magazzini, anarchia tra i Latini (2), slealtà tra i Greci (3). Tuttavia alla notizia della sconfitta e della prigionia di Teodoro despota 'dell’ Epiro, per opera di Asan re de’ Bulgari, Giovani passò nell’ Asia, e profittando della guerra in cui era allora involto Vatace, il successore di Lascari, contro Leone Gabala, s’impadronì di Piga ; ma ben tosto Vatace ed Asan si unirono (1234) e insieme si volsero contro l’impero pe- (1) Cod. X, cl. lat. fra i documenti e Cicogna Iscrie. IV. La data è 3 exeunte Mai, Civitate Reatina cogl’incaricati veneziani-Simone Bon e Andrea Michiel. Inoltre, Pacta I. (2) Aveano concluso una tregua d’un anno con Teodoro Lascari nel 1229. Libro Plegiorum, p. 97. (3) Ducange. Hist. de Constantinople. Vol. II. 29