282 d’un quarto di ducato, detta perciò appunto osèlla, la cui serie può vedersi nelle collezioni numismatiche veneziane. Altra festa celebravasi il giovedì grasso, dopo pranzo, in cui il dog» assisteva dalla finestra coi suoi nobili e giudici e altri magistrati alla caccia dei porci fatta da cacciatori e da cani, e tagliata a ciascuno di quelli la testa, e-rane la carne distribuita al popolo. Il giovedì santo il doge riceveva il tributo del pesce di mare ed egli faceva donare dodici grandi rombi ai suoi sei consiglieri ed il resto ai religiosi. Così era uno scambio di doni tra il capo dello Stato, i suoi consigli e magistrati, ed il popolo, opportunissimo a ricordare la comune fratellanza, lo scambievole soccorso nei primi tempi della fuga alle isole, profondo senso morale che tali costumi animava e che non lu, ch’io mi sappia, da altri avvertito. La festa delle Marie fatta sempre più pomposa, pro-lungavasi ad otto giorni ; le Regate addestravano i Veneziani al remo : le giostre in piazza s. Marco agli eser-cizii cavallereschi : lo stesso sentimento religioso per le molte indulgenze concesse dai papi e per le esposizioni delle Reliquie (1), chiamava gran numero di forestieri e dava motivo a feste sacre e profane. Così fiorente lasciava Venezia il doge Tienier Zen quando venne a morte il 7 luglio 1268 giorno di sabato, e alla domenica ebbe sepoltura a’ santi Giovanni e Paolo. Magnifico fu il suo funerale : era egli splendidamente vestito di drappo d’oro, accompagnavanlo i vescovi, gli abati, i fratelli minori e predicatori e tutti gli ecclesiastici'di Venezia; seguivano tutt’i nobili e gentiluomini e tutto il popolo, non che donne d’alto lignaggio e (1) Da Canale.