274 Colpi di tesla mente. Non se ne fidava troppo, ma potevano servire come guide sotto il controllo dei marinai. Del resto « tutta gente di meno che ruba e che ci tira fucilate ». Verri procurò le prime informazioni sul nemico: pareva che circa duemila Turchi fossero a quattro ore dagli avamposti, pronti a tentare un attacco, e che altre forze si dirigessero verso l’interno per organizzarvi la resistenza. Cagni si preoccupò di rafforzare la difesa: dei suoi immediati collaboratori prepose il comandante Bonelli alle linee avanzate e il comandante Grassi al presidio della città. Ma bisognava provvedere anche alla popolazione mezzo affamata e in preda a una feroce carestia che durava da anni. Regalò duecento sacchi di farina al sindaco perché li distribuisse ai poveri e fece rimettere in funzione i forni. Il saccheggio era ormai cessato, ma restava il pericolo gravissimo di molti esplosivi abbandonati nelle polveriere: in parte furono ricuperati, in parte gettati a mare. Fece cacciare dalla caserma di cavalleria certi figuri che l’avevano occupata e ritirare venti cannoni Krupp rimasti abbandonati in quella zona. Fu ripulito e allestito alla meglio il Castello per potervi accogliere il governatore provvisorio: potassa e lisciva per cominciare, e due ritratti delle Loro Maestà per finire. Il comandante fu felice di ricevere un bel cavallo arabo che gli servi per trasferirsi senza requie da un capo all’altro della città; e molto soddisfatto quando ai marinai potè essere distribuito un caffè caldo e una minestra.