30 doge Pietro Ziani (1), e per le parole del suddetto cronista Dandolo (2), parmi, senza entrare qui nelle lunghe discussioni agitate sull’ argomento, aversi per certo ad attribuire la Pala d’ oro al doge Ordelafo, abbellita poi e vieppiù ornata dallo Ziani (1205-1229) e dal Dandolo (1343-1354) (3). (1) Iscrizione. Anno milleno centeno iungito quinto Tunc Ordelaphus Faledrus in urbe ducabat Ilaec nova facta fuit gemmis ditissimci pala. Quae renovata fuit te, Petre, ducante Ziani, Et procurabat tunc Angelus acta Faledrus Anno milleno bis centonoque noveno. (2) Sequenti anno (1106) Dux tabulavi auream gemmis et perlis mirifica Constantinopoli fabricatam prò uberiori reverentia Beatissimi Marci Evangelistae super ejìis altari deposuit quae aliquibus interjectis thesauris aucta usque in hodiernum existit. (3) Ebbe l’ultimo ristauro da Lorenzo e Pietro Favro detti Buri 1836-1847. La singolarità e la preziosità di quest’opera, tanto per le gemme che sommavano a 1300 perle, 400 granate, 90 ametiste, 300 zaffiri, 200 smeraldi, 15 baiassi, 4 topazi e duecammei, quanto pel lavoro, inestimabile monumento dell ’arte antica e della ricchezza veneziana, c’inducono a darne qualche maggior notizia. Dividesi la tavola in più ordini o compartimenti. Il primo è composto di sette lamine le qilali rappresentano in ismalto la festa delle Palme, la discesa al Limbo, la Crocefissione e l’arcangelo s. Michele, pezzo centrale; il più ricco di gemme, colle mani del-1’ arcangelo e porzione delle braccia d’ oro sporgenti dal tondo in tutto rilievo, e circondato da sedici medaglioni coi dottori della chiesa ed altri santi, eseguiti in ismalto a varie epoche. Succedono poscia VAscensione, la Pentecoste ed il Transito della. Vergine. Il secondo ordine si compone di ventisette piccoli quadri con istorie di san Marco e fatti della vita del Salvatore, della Vergine, imagini d’ altri santi ed iscrizioni latine. Il terz’ordine, diviso in mezzodal pezzo centrale, ècomposto di dodici tavolette, sei perparte,con altrettanti arcangeli ed iscrizioni in greco. Il pezzo centrale ricchissimo con Gesù Cristo, s. Marco, s. Giovanni, s. Luca, s. Matteo, sopra i quali vedonsi altri due arcangeli e duè cherubini, e nel centro un trono sul quale posa il libro degli Evangeli, mentre in cima è effigiata una colomba portante un globo colla croce. Il quarto ordine consiste di dodici tavolette, sei per parte del pezzo centrale, con altrettante imagini di apostoli e santi, di buon disegno e grandi forme, appartenenti probabilmente ad un’epoca posteriore e lavorate a Venezia, mentre quelle con iscrizioni greche sono a tenersi eseguite a Costantinopoli. L’ultimo ordine al basso comprende dodiciprofeti con iscrizioni par-