118 La tregua di sei anni conclusa a Venezia colla lega lombarda fu avviamento alla pace, che si ridusse a termine a Costanza nel 1183. Per questa concedevano ambe le parti piena amnistia circa a quanto era accaduto ; conservavano le città lombarde le loro antiche consuetudini ; il diritto di erigere fortificazioni e di far la guerra e di conservare la propria giurisdizione. Le dispute che intorno a ciò potessero insorgere, doveansi sottomettere al giudizio di probi uomini d’ ambedue le parti ; le infeudazioni dipendenti dall’ imperatore, sarebbero da questo fatte gratuitamente. Conserverebbe tuttavia l’imperatore l’alto dominio, e tutti i cittadini fra i diciassette e i settant’ anni avrebbero a giurargli fedeltà’; venendo in Italia, sarebbe obbligo delle città di preparargli le strade, i ponti, il mantenimento, promettendo però di non dimorare trpppo a lungo in alcuna per non aggravarla di spese eccessive. Anche coll’ imperatore d’ Oriente erasi finalmente conchiusa la pace. Manuele, come racconta Niceta, avendo saputo della lega dei Veneziani col re di Sicilia, e considerando che molte volte per piccole cagioni si videro succedere grandi mutazioni e gravissime sciagure, rinnovò l’antica amicizia coi Veneziani. E benché non potesse staccarli dall’ unione coi Siciliani, tuttavia a loro domanda li restituì nel possesso di tutt’ i privilegi di che solevano godere gli stessi cittadini romani (greci) e di tutt’ i beni confiscati. A compenso dei danni sofferti domandarono ed ottennero quindici centinaia di libbre d’ oro (1) da pagarsi in più termini. pter civium fidelitatem et civitatis ineocpugnabilemsecuritatem. Infine la Cronaca della Dalmazia di Andrea di Spalato (Cod. Marciano CCXXVI1, el. X lat.) narra anch’essa il viaggio di papa Alessandro a Venezia, toccando varii luoghi della Dalmazia e le onorificenze che gli furono fatte. (1) Oltre un milione emezzo di zecchini. Marin 11^ 167. Niceta 1. V, p. 90, quindecim aurii centenarii.