223 Venezia il 4 settembre 1238, poi ricuperata da Luigi IX di Francia, fu nel 1239 trasferita a Parigi (1). Una parte delle genti raccolte dall’ infelice Baldovino e spedite innanzi sotto il comando di Giovanni di Bethune potè a gran fatica ottenere il passaggio per gli ostacoli frapposti dall’ imperatore Federico che fece perfino ritenere il Bethume. Quando poi arrivò a Costantinopoli con altre truppe lo stesso Baldovino, e fu incoronato in santa Sofia, non rifuggì nè anche di strmgersi in alleanza coi feroci e pagani Cumani e di prender parte alle loro orrende cerimonie. Penetrarono quelle barbare orde nella Macedonia ; Baldovino trionfò di Vatace sotto Chiorli, ma fu lieve respiro, e crescendo il pericolo, l’imperatore conchiuse un trattato col sultano d’Iconio, poi si recò ancora in Europa ad implorare nuovi soccorsi. Ma il pensiero di Luigi IX era pur sempre fisso ad una Crociata in Terrasanta, ove estremo altresì era il bisogno, per l’invasione dei tremendi Karismiti, impadronitisi della stessa Gerusalemme (1244). Laonde poco o nulla impetrava l’infelice Baldovino, ed intanto Vatace cacciava i Bulgari da una parte della Tracia, obbligava il desposta dell’ Epiro a rinunziare al titolo imperiale, occupava la Macedonia e la Tessaglia, e perfino le isole di Metelino, Chio, Samo, Cos che si erano rivoltate contro i Veneziani ; la stessa Candia corse grave pericolo. Nè Costantinopoli poteva ottenere soccorsi dall’imperatore Federico II, sempre in discordia coi papi, sempre geloso della Lega Lombarda e con essa in guerra. All’avviso dell’ arrivo di suo figlio Enrico con truppe dalla Germania (2), s’imbarcò tosto per Aquileja onde seco lui abboccarsi e visitò il passaggio di Venezia. Fu dalla Repubblica assai onorevolmente accolto, lo confermò i soliti (1) Ducange. Hist. de C'onstantinople. Recueìl des Charles. (2) Muratori. Annali ad an. 1232.