301 1’ anno, da aumentarsi col prosperamento del paese ; s’impegnavano di dare gratuitamente la casa d’abitazione, compensi di viaggi ecc. Pare che qiieste dedizioni avvenissero principalmente per la mancanza di sicurezza di quelle terre a causa dei pirati che infestavano i mari, e che gli Stati italiani o gli imperatori non erano capaci a frenare. Infatti vediamo i pirati d’ Almissa in Dalmazia dar grande molestia al commercio veneziano, onde la Repubblica dovette armare contro di essi, e tuttavia con poco frutto : la conformazione di quei lidi, i tanti seni e monti favorivano le imprese dei corsari ; e fu solo dopo parecchi anni che riuscì a Pietro Mocenigo di prendere Almissa e impor fine a tanto disordine. Papa Gregorio X era a quei tempi sollecitato da una parte dal disegno di una nuova crociata pel riacquisto di Terrasanta, dall’altra dalle ambasciate di Michele Paleólogo, il quale temendo di questi nuovi movimenti d’ Europa cercava amicarsi il Pontefice, dichiarandosi pronto a promuovere la unione della chiesa greca colla latina. Intanto re Luigi di Francia alla notizia delle stragi che Bibars sultano d’Egitto commetteva contro i Cristiani di Palestina, mosso a compassione di quegl’infelici, deliberò nuova crociata in loro favore. Si volse a Venezia pel noleggio di alcune navi, e Marco Quirini, recatosi a lui ambasciatore in nome del doge, promettevagli che venendo ad imbarcarsi a Venezia, la Repubblica gli fornirebbe quindici navigli, dodici dei quali avrebbero cinquanta marinai per ciascheduno, i due più grandi, cioè la Roccaforte e s. Maria, centodieci, il s, Nicolò ottantasei ; darebbe inoltre altra gran nave facendo così il trasporto di quattromila cavalli e diecimila persone : pagherebbe il re, pei navigli comuni, marche settecento per ciascuno, di buono e fino argento di danari Vol. U. 39