254 oltre 1’ assistenza di tre incaricati del doge, che presero poi il nome di Savii all’ Eresia, allo scopo d’impedire gli abusi di false denunzie o di arbitrario potere, di avvisare il governo delle deliberazioni dalle quali potessero nascere scandali o tumulti, di tutelare infine i sudditi, conciliando il mantenimento della purità della fede colla sicurezza personale e coi diritti del principato (1). Tal norma fu osservata fino all’ anno 1551, quando per concordato con papa Giulio III furono viemmeglio definiti gli obblighi degli assistenti. Pochi altri fatti sono a notarsi nel principato di Ma-rin Morosini che fu di soli tre anni, tuttavia ricorderemo come per opera sua fosse da papa Innocenzo IY conceduta con sua bolla del 19 luglio 1251 al Primicerio di s. Marco, allora Jacopo Belegno, 1’ uso della mitra, dell’ anello e del bastone pastorale : come a sua cura fosse ornata di musaici la cupola della chiesa di s. Salvatore (2), come infine le cose tuttavia agitate in Candia dessero motivo all’invio di una quarta colonia (3). L’istituzione od almeno amplia-zione sotto di lui avvenuta nel Magistrato detto dei Signori di notte per invigilare alla sicurezza delle strade, accenna al bisogno di un efficace provvedimento in questa materia, il che provano eziandio le molti leggi in proposito, di cui avremo occasione di parlare in appresso. Venuto a morte il doge Morosini il 1 gennaio 1252/3 quorum quilibet per se solus et non solus, cum opus fuerit debeat de ipsa pecunia dari inquisitori seu iuquisitoribus hereseos cum inquisì-t us fuerit prò officio exercendo in Venec. secundum promiss io nem factam Dui Papae et acceptatibnem ejus, qui offìciales recipere debeant prò nostro Comuni omnern proventum et utilitatem quae ex officio predicto pervenient. Leggi M. C. (1) Sandi, Storia civ., t. X. Cappelletti, Storia della chiesa di Venezia, I, 648. (2) Caroldo, Cron. de Canale Archivio Stor. t. Vili. (3) FI. Corner, Creta sacra, doo. a p. 274.