157 sandro Bragadin, Pietro Zopolo, Girolamo Zane, Bartolomeo Morosini, Gio. Basegio, Ottone Quirini, Pietro Sala-mone, Antonio Orio, Marin Dandolo, Domenico Selvo, Costantino Falier, Matteo Giustinian, Gio. Giuleo, Bernardo Sanudo, Renieri o Ruggero Permarino, Gio. Michiel, Domenico Pantaleone, Lorenzo Tiepolo, Gio. Zen, Pantaleone Barbo, Andrea Dandolo, Vitale Istrigo, Nic. Mastropiero, Leonardo Fradello, Dom. Memmo, Renier Polani, Giacomo Badoer, Gio. Gradenigo, Pietro Gelsi, Francesco Vioni, Or-delafo Falier, Frane. Zorzi, Gio. Bolzano, Aurio Gatolo, Biagio Casolo, Pietro Cornaro (1). Toccata l’Istria, la flotta, a frenare i Triestini ebe infestavano i mari, sottomise la loro città e fattosi prestare il giuramento di fedeltà, concluse con essi un trattato che concedeva ai Veneziani libero il commercio in quelle parti, gli esentava da ogni dazio e gravezza, ed obbligava quegli abitanti a certi servigi, a tener netto il mare dai pirati, a pagare un annuo tributo di cinquanta orne di vino (2). Muggia dovette altresì piegarsi al tributo di venticinque orne, preferendo il doge aver quei luoghi in qualità di tributari che non di sudditi (3). Era il 10 novembre 1202 quando la flotta giunse sotto le mura di Zara. La città era ben munita ed avea ricevuto una guarnigione ungherese, e serrato il porto con grossissima catena. Quando il Dandolo si fu avvicinato alla fortezza, fece la chiamata, alia quale non avendo i cittadini obbedito, i Crociati incominciarono a tentare l’ingresso nel porto, e spezzatane la catena, vi penetrarono. Allora i Zaratini mandarono ambasciatori a trattare di pace, ma quella parte dei crociati e in ispecialità il ci- (1) Altri Cronisti li nominano con qualche diversità. (2) Pacta 1,154, 185. (3) Dux autem mallens eos fèdeles quam subjectos aquirere. Dand. Vol. II. 21