*4 Gimtttt» in traina figli maggiori: Osare, ufficiale d’artiglieria, e Umberto, ufficiale di marina ma aggregato alla brigata del padre per servizio di collegamento. Mancata la grande battaglia, il corpo di spedizione San Marrano fu richiamato in patria e Manfredo Cagni pawS ai comandi delle divisioni di Ravenna e di Brescia finché concluse la sua carriera a Verona, nel 1894, come tenente generale, avendo per capo di Stalo Maggiore il colonnello I.uigi Cadorna. Trascorse gli ultimi anni di vita alternando la sua permanenza nel palazzotto provinciale di Asti con frequenti viaggi anche all'est ero, in Egitto e al Montenegro, ospite del Krdivé e del principe Nicola. Fin dal 1879 aveva comincialo a pubblicare alcuni libri sul cavallo e la cavalleria per passare poi da questi argomenti di sua competenza militare a temi disparati e peregrini che rivelano il vecchio ufficiale in pensione: Origimt dtU'uttllo, lì calndoutpio, In ftr-wm, H Me» d’m dtllm n/a. Par lafaaaarr il Itmpo. Più importante una relazione su ¡.’Egitto al riama d'oggi. Nel tqoo chiuse la serie con un opuscolo: DtlU mfott* per sostenere l'opportunità di un sistema misto d'imposta progressiva e proporzionale fendalo *ul principio che un piccolo sacrificio per il paese non riact oneroso al ricco, mentre al povero anche la più modesta contribuzione provoca grave disagio. Voleva che l'impasta rolpnsr pure 1 titoli al portatore sostenendo che se tutto il sistema avesse restretto i grossi proprietari terrieri a vender« i loro latifondi, ne sarebbe derivato un be-aeficio sociale per l'incremento della piccola proprietà''a «altura intensiva. Principi!. come si vede, abbastanza avantati per un vecchio generale a riposo, uomo di spada e di Corte, sempre vusuto ha ricchi: per un tipico rappresentante di quel '■ Piemonte tenie" che fu considerato tetra-gwo|ad ogni ispirazione democratica; per un militare al cento per cento, vfasuto tenta preoccupazioni politiche attraverso tutte le guerre del Risorgimento, ha avventure temerarie ej galanti. srnza troppa economia, accumulando soltanto un'onusto medagliere- Eppure egli esponeva queste larghe vedute proprio durante il tentativo eh politica rea-tionana’del generale Peflo«*, qua a smentire quella figura del militare piemontese che Labriola* tratteggia nella 4 dion «sai come un impasto di' queste qualità: