398 cantile e per le numerose e ben equipaggiate flotte che ne uscivano a lontane e grandi imprese militari. V. Delle quali parlando, diremo che l’equipaggio d’una galea, giusta quanto ne scrive Marin Sanudo, il vecchio (1), tra rematori, soldati, maestranze, macchinisti e scalpellini per le pietre da scagliarsi dalle macchine, nocchieri, musicanti, medici, chirurghi, comandanti ecc., non dovea essere meno numeroso di quello d’un odierno vascello da settantaquat-tro cannoni (2). Quando aveasi a fare una leva per qualche spedizione militare, i capi di contrada dividevano tutti gli abitanti maschi della propria contrada, per solito dai venti ai sessant’ anni, in tanti gruppi da dodici, detti perciò duo-dene, che venivano regolarmente inscritti (3) : poi getta-vansi le tessere a chi toccasse partire nella prima divisione, a chi nella seconda e così via discorrendo (4). L’individuo che partiva, riceveva soldi cento al mese ossiano lire cinque dal Comune ed una lira da ciascuno degli altri undici della duodeno, non chiamati al servigio, per modo che la sua (1) Secreta fidelium crucis. (2) Venezia e le sue lagune t. I, parte TI, p. 197. Nel contratto con Luigi IX nel 12ti8 i Veneziani esigevano per la galea più grande detta la Roccaforte marche 1400, cioè fr. 70000 circa; pel S. Nicolò millecento marche; pei navigli comuni settecento (3500 fr.). (3) Queste importanti notizie qui si danno per la prime volta. (4) Caroldo, Codice alla Marciana CXXVI1I, cl. VII it. p. 347 e 403 e Misti Senato I, 781. In altro lihro chiamato Secretorum che comprende gli anni 1363-1366 presso il chiar. cav. Cicogna, si legge: 14 die. 1363(scrive il Senato al Podestà di Chioggia). Quod in dictù duodenis sint scripti omnes de annis XVI et inde supra et omnes a LXX infra. UH autern quibus advenerint texere qui primo ordinabuntur recedere, debeant in nomine Xpi sequi viagium si voluerint habendo a Coe libr. Vparvorum in mense prò miolibet et ultra Mas soldos XJCparvoi'. a quolibet de sua duodena etfolvatur illis qui ibunt, tampro Coe quamper illos de duodenis, de trib. mensib. Et si illi quih. texere advenerint eundi, ire nolue-rint, debeant solvere in Coe libr. sex parvor. in mense solvendo de trib. mensib. Et nìhilominus duodena tota semper iurat ita quod omnes con-tribuant et solvant dictos sold. XX in mense ut dictum est. Et quo loco illor. qui ire noluerìnt soldentur de aliis ita q. armata sit bene fumila de predictis. E si trova memoria di tali ordini anche al 1312 nella guerra di Zara.