l’INSURREZIONE DELL* ERZEGOVINA 157 tezza di concetti, per rapidità di attacchi ai posti isolati dei turchi destava 1’ ammirazione di tutti, sicché lo Zimonich stesso lo propose come capo di una banda di 500 uomini. Fra questi due e il celebre Pero Paulovich furono studiati i piani della campagna che si svolse in altrettanti com- battimenti arditi fra le gole di Goransco, di Gazco, della Duga e di Bilece. Cruenta, e gloriose più dell’altre le pugne della Muratovizza di Plana, di Traovizza. Al 21 febbraio del 1876 ebbe luogo nella ca- serma abbandonata dai turchi, nella Luterina, la famosa conferenza, in cui Pero Paulovich, Laz- zaro Sociza, Diodato Zimonich, Radovich, Toma- sevich, Coracevich e Boscovich diedero la celebre risposta alle proposte di Andrassy, rappresentato colà dal governatore della Dalmazia. Zimonich rispose per tutti : « Poco c’ importa di conoscere il contenuto della proposta Andrassy: alle pro- messe turche non prestiamo fede. Le nostre case sono arse, i campi distrutti, il bestiame macella- to, 1’ Erzegovina è ormai un deserto. I nostri figli e le nostre donne si ricoverano nel Montenegro. Quando 1* ultimo erzegovese sarà caduto sul campo della infelice nostra patria, quando tutta 1’ Erzegovina sarà un sepolcro, allora le riforme turche saranno attuate. Io dico ai nostri fratelli: Fratelli! O libertà, o morte! »