195 altre chiese a concedere che 1’ eletto fosse della loro nazione, non potevano però accordarsi nella scelta fra 1’ arcivescovo dì Eraclea, amico del patriarca defunto e protetto dall’ imperatore, e il parroco di s. Paolo in Venezia raccomandato dal doge. La cosa restò indecisa fino al 1216, quando alfine il legato papale Pelagio nominò, con esclusione degli altri, un veneziano di nome Gervasio. Cosi le faccende di Costantinopoli divenivano sempre più oggetto di seria occupazione per la repubblica. E già il suo ingrandimento destava la gelosia delle altre potenze marittime e specialmente de’ Geuovesi. Già un loro pirata di nome Leone Vetranio, che infestava i mari di Grecia, era stato preso e mandato a morte a Corfù, quando più formidabile un Enrico Pescatore, armate a Malta alcune navi, dava la caccia a quelle dei Veneziani. Patto ardito da alcuni buoni successi e sostenuto dai Genovesi, osò spingersi fin sotto Candia, ove col favore degli abitanti greci s’impadronì di alcuni borghi forti. Il doge Ziani, contratto un nuovo prestito impegnando le gabelle del comune (1); e riamicatosi coi Pisani (2), spedì a quella volta conveniente flotta sotto il comando di Renier Dandolo e Buggero Pre-marin, i quali riacquistarono i perduti luoghi e 1’ isola fu assegnata allo stesso Dandolo coll’ obbligo di difenderla a sue spese (3). Ma le cose non erano ancora ridotte a quiete, ed egli stesso, ferito d’una freccia, vi perdette la vita e. fu sepolto nella chiesa di s. Giorgio (4). Allora vi si recarono con nuove forze Jacopo Longo e Leonardo Nava-gero, onde cacciato interamente Enrico, fu deciso nomi- (1) Cod. LXXI, cl. XIY lat. (2) Fra le carte scoperte nel 1811 in nn locale sopra la chiesa di s. Maino, e Cic. Iscr. IV. (8) FI. Corner, Creta sacra. (4) Dandolo.