96 Prima cura del nuovo doge fu di dar corso alla giustizia facendo cercare e punire 1’ assassino del suo predecessore. Fu scoperto essere stato un Marco Casolo, che tratto dal suo nascondiglio, venne impeso alle forche, e la sua casa posta in Calle delle Rosse (1) fu demolita con decreto di non più rifabbricarla di pietra. E fu altresì stabilito, che i dogi per 1’ avvenire nel recarsi a s. Zaccaria non avessero più a passare per 1’ attuale riva defili Schiavarli, ma per la via de’ santi Filippo e Giacomo (2). Poi volgendo lo Ziani 1’ attenzione alle cose delle finanze, trovò queste nel massimo disordine : trovò dall’ altro canto le spese crescere giornalmente e pei bisogni della guerra, che probabilmente sarebbe stato uopo di continuare contro Manuele, e pei sussidii, che non conveniva sospendere alla Lega Lombarda. In tante trettezze restituire ai creditori i precedenti imprestiti diveniva impossibil cosa e, raccolto il Consiglio, fu da questo decisa la sospensione dei pagamenti (3). Codesta condizione di cose rendendo vivissimo il bisogno della pace, il doge Ziani si decise a mandare nuovi ambasciatori a Manuele, Vitale Dandolo, Manasse Bador e Vitale Falier, sebbene il trattamento avuto dai precedenti, Enrico Dandolo e Filippo Greco, inviati dal Michiel, fosse stato di tal natura da dover aumentare piuttosto che scemare il risentimento. Manuele gli avea accolti con modi duri ed orgogliosi, e propugnando Enrico Dandolo con calore e fermezza 1’ onore della propria nazione, eragli venuto tanto in odio, che già avea dato ordine che fosse preso (1) Fra la riva degli Schiavoni e sa. Filippo e Giacomo. (2) Cicogna, Iscriz. IV, p. 566. (8) Ditx sapientum consilio salubri ter statuti, ut imprestila hinc retrofucta iti custodia Procuratorum S. Marci sequestrata remaneant, dome Republira in melins profectn creditoribus satisfacere poterti, ut tenetur. Dand. Chr.