‘209 ziani aveano nell’Oriente, 1’ utilità che veniva alla Repubblica specialmente da Candia e da Corfù, fatto un quadro della debolezza delle isole non ancora assoggettate, della gran parte che i Veneziani già tenevano di Costantinopoli, e del-l’influenza che in quella città esercitavano, dell’ incapacità degl’ imperatori a sostenersi contro i continui assalti nemici, della condizion loro sempre peggiorantesi, rappre-sentavansi i vantaggi che deriverebbero alla Repubblica dal prendere intero possesso di quella città e dell’ impero e trasportar colà la sede, siccome a luogo opportunissimo ai traffici. Venezia essere esposta a’ continui pericoli delle inondazioni e de’ terremoti, ed aversi ancor fresca la memoria di quello dell’ anno passato per cui gran parte della città era minata, come altresì di quella escrescenza d’acqua per la quale erano state inghiottite le due isole di Amianà e Costanziaca, ed in altri tempi Malamocco, e una volta o 1’ altra avrebbe potuto rimanere sovvertita la stessa Venezia ; nel regolar cadere delle acque, invece, mandare i canali e i tanti rivi incomportabile fetore e nocive esalazioni : tutto l’approvigionamento dipendere dal di fuori ; sospetti ed invidiosi i vicini, conveniva stare con essi quasi in continua guerra; lontana la città capitale da’ suoi possedimenti marittimi, male poteva difenderli, avere anche testé dovuto perciò appunto inviare nuova colonia in Candia (1). Vuoisi rispondesse a capo per capo, contraddicendo, il procuratore Angelo Falier: mostrò quelle .isole già rifugio ai loro proavi, sicure da ogni assalto nemico : tremuoti essere frequenti anche a Costantinopoli ; le inondazioni nè si frequenti, nè irreparabili: la mancanza appunto di terreno (1) TI. Corner. Creta Sacra II, 251 e le varie Cronache, ma specialmente Codice CCXXX, cl. X lat, colle condizioni relative, anno 1222,