Capitolo Terzo. Jacopo Tiepolo,dogeXLIII. — Sua Promiasione ducale.—Giuramento dei Consiglieri. — Sollevazioni in Candia. — Cose di Costantinopoli. — Fatti della Lega Lombarda — 1 Veneziani nemici di Federico II. — Assedio e presa di Ferrara. — I Veneziani in Puglia. — Morte di Federico. — Rivolta e ripresa di Zara. — Trattato con Bela IV re d’Ungheria. — Statuti civili. — Statuti criminali o del Malefìcio. — Statuti nautici. — Nuove Magistrature. —Trattati di coinmercio con varie potenze. —Chiesa de’santi Giovannie Paolo.—Rinuncia del doge. Tiepoio Oi raccolsero come al solito i quaranta, per passare xlSi elezione del nuovo doge, ma ondeggiando a lungo in 1229. gran parte divisi i suffragi tra Marino Dandolo e Jacopo Tiepoio che già vedemmo podestà a Costantinopoli e duca di Candia, fu alfine preso il partito di affidare alla sorte la decisione. Uscì dall’ urna il nome del Tiepoio ed ei fu annunziato doge il 6 marzo 1229 alla moltitudine che 1’ approvò. Il nuovo eletto si recò quindi a fare una visita, a dimostrazione di rispetto, al suo predecessore, che ammalato in letto rifiutò di riceverlo (1), il che venne da alcuni attribuito a disprezzo che ne avesse lo Ziani, non vantando il Tiepoio famiglia tanto illustre, o piuttosto pel modo coni’ era stato eletto, quasi dovesse il suo innalzamento più al caso che alla libera elezione. Comunque sia, il nuovo doge ebbe a giurare la solita Promissione più che per l’addietro ampliata e che servì poi di base a tutte le posteriori, laonde a ben conoscere lo spirito e le condizioni ne diremo (1) Post tertium diem praedecessorem in lectulo jacentem visitans propter genus suum et insuetum ascensionis modum, ab eo spemitur, sed virtute dissimulami ad pàlatium rediit. Dand.