235 dei papi e nelle diffidenze dei Lombardi. Succedevagli in Germania il figlio Corrado, nel regno di Napoli prese il governo Manfredi suo figlio naturale. In questo frattempo i Veneziani aveano punito Pola mostratasi favorevole alla parte imperiale, e ricuperata Zara, cbe si era sottratta alla loro ubbidienza fino dal 1242 (1) cacciando il conte Giovanni Michiel e mettendosi come al solito sotto la protezione dell’ Ungheria (2). La Repubblica mandò Renier Zeno con una flotta a riprenderla ; la città non soccorsa dagli Ungheresi, il cui paese era stato allora invaso dai Tartari, dovette cedere, e molti tra i principali abitanti si diedero alla fuga. Ma messe insieme alcune barche non cessavano di molestare i Veneziani, il cui nuovo conte in Zara, Michiel Morosini, dovette chiedere i soccorsi delle isole di Arbe, Cherso e Veglia per combattere i corsari. Intanto a stirpare la ribellione e a togliere la possibilità di nuove rivolte, la Repubblica, seguendo il sistema già adottato circa alle sue possessioni in Levante, mandò a Zara una colonia alla quale assegnò le terre confiscate ai vinti ed ai profughi. Indi profittando delle strettezze di re Bela venne con questo a trattato nel 1244 (3) per mezzo degli ambasciatori Stefano Giustinian e Pietro Dandolo, ottenendo da lui una nuova rinunzia ad ogni pretensione su Zara e sulle sue pertinenze colla promessa inoltre di non dar sussidio alcuno ai nemici di Venezia, come questa altresì impegnavasi di fare rispetto ai nemici di lui, e scambievolmente si obbligavano di non isturbare la pace delle terre all’ uno o all’ altro soggette ; anzi prometteva il re d’internare que’ profughi che rimanessero ne’ suoi (1) Rupto federe dominationis antiquae juramenti religione contempla. Andrea Spalatinus Chronica Dalm. Cod. CCXXVII, cl. X lat. (2) Vedi il documento di Bela IV ai monaci di s. Grisogono di Zara. Paria I, 109. (3) Il trattato XI kal. jun. Parta I, 222. %