194 vole ; verso i superbi e gl’ ingiusti, severo. Di animo sommamente pio, levavasi talvolta nel bel mezzo della notte ad orare : e molti chierici a sue spese mantenne agli stu-dii (1). Soccorreva ai nobili di scarse fortune e dava loro somme per negoziare. Àvea prodigiosa memoria, onde si narra che, dopo avere ad occhi chiusi, e come se dormisse, raccolto le sposizioni di molti ambasciatori, rispondesse a ciascuno per filo, riepilogando quanto aveano detto (2). Appena giunto al principato mandò a Costantinopoli a regolarvi, d’ accordo col podestà Marino Zeno, 1’ armata ; ad operare che i Veneziani di colà continuassero nell’ obbedienza alla madre patria (3); a conservare i baroni latini e greci nel buon accordo colla Repubblica (4), e ad appianare le dispute insorte circa all’ elezione del nuovo patriarca. Imperciocché, venuto a morte il Morosini nel 1212, i Veneziani concorsi nella chiesa di santa Sofia aveano voluto che il successore fosse eletto dalla loro nazione, ma il clero delle altre chiese opponendosi, mandò tre nomi al pupa pregandolo scegliere tra quelli il nuovo prelato. Innocenzo III, annullando 1’ elezione, invitò il clero di Costantinopoli a convocarsi regolarmente per la nomina del suo pastore; ma quantunque riuscisse ai Veneziani d’indurre le (1) Gallicciolli IV, 355. (2) Oic. Iscr. IV, 538. (3) Già lienier Dandolo, appena udita la morte del padre, vi aveva spedito a quest’oggetto Ruggero Morosini conte d’Ossero,Ruggero Pre-marin, Benedetto Grilionie Paolo Quiiini. Vedi il docum. nel Cod. Trev. Quanto alle magistrature sostenute precedentemente da Pietro Ziani, vedi Cic. Iscr. IV. (4) Caroldo; e i relativi trattati specialmente con Goll'redo Villehar-douin per l’Acaja nei Pacta I, 96, e con Rabano delle Carceri per l’isola di Vigoro ossia Negroponte del 1207; non che il giuramento di fedeltà di Michele Conmeno per sè e suo figlio Costantino. Pacta I, 114, e li, 140 e Cod. Trev. anno 1210.