220 blica, Nicolò Tonesto e Bartolomeo Gradenigo eletto duca, i quali seppero colla prudenza e coll’ amorevolezza ridurre 1’ isola nuovamente all’ obbedienza (1234). I capi principali della rivolta, Nicolò Sevasto e Michele Melesino, fecero essi pure atto di sommissione ed ottennero larga concessione di terreni col solo tributo di cinquanta libbre di cera alla* chiesa di s. Marco (1) ; ma poco dopo, morto il Gradenigo, e continuando tuttavia nella resistenza la città di Sitia, Marco Molino vi si recò ad assediarla, senza frutto però costretto a ritirarsi da un nuovo rinforzo mandato dal Vatace. Le navi di questo, dopo che ebbero presa la Suda si ripartirono, e incontrata la flotta veneziana comandata da Giovanni Ardisonio nell’Adriatico, vennero con essa a battaglia (2), poi si allontanarono (123G). Assunta da Stefano Giustinian la reggezza dell’isola (3), e venuta nuova colonia da Venezia, usando ora il rigore, ora la dolcezza, si potè alfin ricondurre, sebbene non per lungo tempo, la tranquillità in Candia. Non meno delle cose di Candia, chiamavano 1’ attenzione della Repubblica quelle di Costantinopoli. L’imperatore Roberto di Courtenai, nei nove anni del suo governo 1219-1228, ebbe a soffrire continue umiliazioni e disastri : assalito senza posa dai Greci di Nicea e dell’Epiro, agitato e minacciato nell’ interno degli stessi suoi stati dalla prepotenza e dall’ anarchia, altro appoggio non avea se non ne’Veneziani ai quali cedette il così detto Campo dei Provenzali e Spaglinoli (1224) (4) ; ed alla sua morte essendo ancor troppo giovane il fanciullo Baldovino, figlio del suo predecessore Pietro e dell’imperatrice Jolanda, fu (1) Paolo Morosini, 1. VII. Docum. in FI. Corner, p. 265 e 267. (2) FI. Corner. (3) Corner. Il docum., p. 273. (4) Poeta I.