LE BOCCHE DI CATTARO 55 Perasto è, fra le città delle Bocche, quella che serbò fedeltà e riconoscenza alla repubblica veneta, anche dopo la pace di Campoformio, al- lorché il vessillo di San Marco cessò di sven- tolare sulle torri della città. Quando le truppe austriache si presentarono a prenderne' possesso, con una solenne cerimonia funebre, come se si trattasse di assistere ai funerali di un padre, fu seppellito sotto l’altare di San Nicolò quel gon- falone che quasi quattro secoli prima la Repub- blica aveva affidato ai Perastini come premio per i loro fedeli servigi. Due grandi seni, a destra e a sinistra di Perasto, sono come i grandi porti naturali delle due città più importanti delle Bocche : Risano l’antica Rizinium o Rizonicus, e Cattaro l’antica Ascririum notissima fin dal tempo delle guerre degli imperatori bisantini. Navigando verso que- sta città che è all’ estremità dell’ ultimo bacino si vedono i monti aspri, cinerei, di un colore cupo che, secondo alcuni, originarono il nome di Mon- tenegro dato a quella regione. Questi monti ag- glomerati, appoggiati irregolarmente l’uno all’al- tro con grandi macchie oscure che indicano tanti burroni e precipizi, sono dominati da un’ alta massa rocciosa che si erge grandiosa e signoreg- gia tutt’ intorno questa strana Svizzera slava, che si presenta come un grande anfiteatro agli occhi