100 una parte e dall’altra, fu invitato lo stesso papa Alessandro a domandare suoi legati a Pavia, fu sottoscritto anche un compromesso a Mombello (1), che comprendeva la città della Lombardia, della Marca di Verona, Venezia e Romagna, ed intanto 1’ esercito lombardo nella fidanza della pace in gran parte si scioglieva, per tornare alle proprie case, e risorgevano gare e gelosie fra le diverse città. Federico però all’ annunzio che la leva ordinata in Germania era in cammino, e che essendo chiuso e ben guardato l’Adige dai confederati, le sue truppe scendevano per le montagne al lago di Como, si parti improvvisamente da Pavia, e si fece loro incontro, attraversando sconosciuto il territorio milanese. Postosi quindi alla loro testa in sul finire del maggio 1176 si avviò verso il castello di Legnano nel contado del Seprio. Le città italiane del canto loro appena ebbero avviso dell’ arrivo di queste nuove truppe, rinnovarono il giuramento di starsene unite e di prestarsi scambievolmente efficace soccorso, ed attesero ad ogni provedimento di difesa. Era il sabato 19 maggio 1176 quando i Milanesi uscirono incontro all’ imperatore che si trovava a quindici miglia dalla loro città e con loro erano i Bresciani, Piacentini, Lodigiani, Novaresi, Vercellesi, fino allora arrivati. Trassero fuori il Carroccio, e prima d’incominciare la battaglia, inginocchiatisi, pregarono, poi spiegando gli stendardi, mossero arditamente contro il nemico. Al primo urto la compagnia del Carroccio piegò un istante ; quella della Morte, rinnovando ad alta voce il giuramento, accorse e respinse con tanta furia le truppe alemanne, che giunse perfino ad atterrare lo stendardo imperiale. Federico stesso, il quale combatteva nella prima linea, fu rovesciato da cavallo, la sua (1) Murat. Ann. 1175.