300 e con Mantova nel 1269 (1), con Ferrara nel 1273 (2), con Cremona nel 1274 (3), come altresì con Pisa nel 1273 (4). Coll’Armenia pure rinnovavansi i trattati nel 1271 (5), re-golavasi il commercio di Francia e della Fiandra (6) e alle lunghe guerre con Genova dava riposo una tregua di cinque anni conchiusa a Cremona il 22 agasto 1270, ove erasi appositamente recato come mediatore un oratore del re di Francia (7). Tanta potenza della Repubblica eccitava le vicine città dell’ Istria e della Dalmazia a mettersi sotto la sua protezione e accettarne anche il dominio, imperciocché le antiche relazioni tra Venezia e quelle città e le loro isole sembrano essere state piuttosto di alleanza tributaria, accettando anche spesso un magistrato veneziano, ma sènza una sommissione nello stretto senso della parola, la quale soltanto dalle carte di questi tempi si scorge che andava sempre più distendendosi. Così 1’ esempio di Paren-zo veniva seguito da Umago (1269), da Cittanuova, dai castelli di Montona e S. Lorenzo. L’atto di dedizione di Umago (8) presentato da appositi ambasciatori al Gran Consiglio conteneva la domanda che facevano quegli abitanti di essere ricevuti in conto di sudditi, e di ottenere un rettore cui s’ obbligavano pagare intanto lire dugentocinquanta (1) Trevisaneo. (2) Pacta I, 1.(56^ e Pacta Ferrariae ove un trattato pel sale con Obizzone d’ Este, p. 38. (3) Liber Blancus. (4) Pacta I, 228. (5) Libar Albus. (6) Leggi M. C. 13, die. 1272. (7) Pacta IV, 21, ambasciatori Nic. Kavaioso, Marin Vallaresso, Marco Quirini. Il re di Francia avea mandato Raimondo Marco di Montepessulano giurisperito, mag. Petro da Mulento catalano canonico di S. M. e Gio. de Serenis cav. (8) Libro d' Oro, dell’ Arcli. I, 85.