177 per bene assodarne il dominio. Si eleggerebbero dodici personaggi incaricati di distribuire i feudi, gli onori, di ordinare i diritti di sudditanza ecc. I fondi ottenuti sarebbero liberi ed ereditarli sì ne’ maschi che nelle femine. Non riceverebbonsi nell’ impero persone appartenenti ad una nazione in guerra con una delle due parti; queste si ado-prerebbero d’ accordo a far approvare dal papa la presente costituzione ; con minaccia di scomunica a chi alla medesima contravvenisse. L’imperatore giurerebbe di tener per sacri ed irrevocabili i doni fatti e gli atti stipulati ; occorrendo qualche mutazione al trattato, non potrebbe farsi se non col concorso di sei consiglieri d’ambe le parti. 11 doge non sarebbe tenuto a giurare all’ imperatore' per alcun servigio, feudo o privilegio, ma delegherebbe altri in suo nome ecc. (1). Così diviso, squarciato uno degl’ imperi più famosi del mondo, prima ancora di farne la conquista, cominciava il 9 d’aprile l’assalto. Ma più difficile che l’altra volta era l’impresa, mentre allora i Crociati aveano favorevoli gli aderenti del principe Alessio, e i Grreci in generale non si attendevano, per la vittoria de’ Franchi, il disfacimento del loro impero, mentre ora aveano a temere aspra vendetta e dominio straniero. Laonde il primo assalto fu ributtato. Rin-novaronlo i Crociati il 12 aprile. Le navi erano legate insieme a due a due, e sotto una pioggia di sassi e di freccio pervennero ad approssimarsi alle mura : dopo sforzi mirabili riesci a due di esse, il Pellegrino e il Paradiso, favorite anche dal vento, di gettare i loro ponti, e due guerrieri, l’uno veneziano Pietro Alberti, l’altro francese d’Ur-boise, con sovrumano valore arrivarono a piantare la bandiera di s. Marco e della Croce sui baluardi nemici. Allora (1) Vedi il documento per 63te3o in Murat. XII e tradotto nel Michaud Note giustificative.