7 Intanto però i mali dei Cristiani in Palestina divenivano ogni dì più acerbi, e le pitture che ne facevano i pellegrini al loro ritorno empivano ognuno di terrore e della brama di vendetta. Così Pietro l’Eremita, pieno come era dell’ idea di sollevare i popoli d’ Occidente alla liberazione dei fratelli d’ Oriente, al suo presentarsi a papa Urbano II nel 1095 con lettere commendatizie del patriarca di Gerusalemme, trovava già animi disposti ad accogliere avidamente le sue parole e dar a queste la efficacia dei fatti. Era Pietro 1’ Eremita, nato nella Piccardia, d’ abbietto esteriore, ma d’ animo irrequieto (1), che nella vita del secolo tutto avea provato senza che cosa alcuna avesse potuto soddisfarlo ; infine stanco del mondo erasi ritirato in un monastero. La vita contemplativa, le astinenze, i digiuni esaltarono in lui più che mai l’imaginazione, e lasciato il chiostro per gettarsi tra la folla dei pellegrini che visitavano Gerusalemme, la vista de’ patimenti de’ suoi confratelli infiammò per modo il suo pensiero, eh’ ei si credette d’ esser chiamato da Dio alla grand’ opera della loro liberazione. Questa convinzione al suo ritorno in Europa animava i suoi discorsi, i suoi gesti : e girando di paese in paese trasfondeva dappertutto il suo proprio entusiasmo. Or predicava nelle chiese, or sulle piazze, or nell’ aperta campagna : il suo linguaggio era quello dell’ inspirato, la sua eloquenza semplice, popolare, onde traevasi dietro turba immensa avida di udirlo, di vederlo, d'infiammarsi alle sue parole. E nuovi eccitamenti venivano dall’ Oriente, ove l’imperatore Alessio nelle sue strettezze volgevasi, come già Du- tes, usque ad majorem turrim, qua rex defendébatur, capiunt. Goffr. Malaterra. (1) Michaud.