391 e dell’ arte. Codeste adunanze erano però sempre soprav-vegghiate dall’ autorità, nè il gastaldo poteva convocarle senza preventiva licenza dei Giustizieri, che vi mandavano altresì uno dei loro scrivani ad assistervi, e nel 1397 veniva fatta rigorosa, legge contro ogni adunamento e conventicola con iscopi rivoluzionarii o a danno di qualunque siasi particolare persona (1). Tra le varie arti principali, oltre alla vetraria, vanno nominate quelle del lanifizio e delle seterie. La produzione del vetro fu antichissima a Venezia e portata probabilmente da Costantinopoli ; nel 1287 troviamo già memoria dei fio-larii di Murano, e quando nel 1291 si proibirono le fornaci in città, esse furono tutte trasportate in quell’isola, la quale crebbe quindi di popolazione e di agiatezza, ed ebbe il suo primo podestà, che fu un Nicolò Contarmi, ed uno statuto sulla foggia di quello di Venezia. Principal lavoro dell’arte vetraria erano le perle dette di conterie che formarono e formano tuttora, dopo tanto avvicendarsi di secoli e di avvenimenti, un ramo tutto speciale del commercio veneziano, e vanno fino nei più remoti paesi del globo (2). Il lanifizio produceva panni assai ricercati anche al-1’ estero ; quanto alla seta, i Veneziani ne aveano introdotta l’industria nella loro città o certamente di gran lunga aumentata dopo venuti nel possesso delle isole greche. Salirono quindi assai per tempo in rinomanza i suoi drappi d’oro (3), i suoi zendadi e velluti (4) : fabbricavansi i baldacchini ad uso di quelli di Bagdad, i damaschi di • (1) Mariegola Dell'arte vetraria. (2) Si formavano anche pendenti di vetro, denominati fin d’ allora con voce veneziana peroli, ricordandosi nel 1318 un contrabbando di pe-rolorum de cristallo. Libro Clericus e Giviciis, p. 256. (3) Domini super drappos ad aurum sint quatuor. 1281, Libro d’Oro I, 223. (4) Vedine le leggi relative nel Capitolare dei Proveditori di Comune e de’ Consoli de’ Mercanti.