XXIII. OPERE D’ARTE Il XV secolo è meno ricco del precedente nel campo delle arti belle. Forse le distruzioni hanno colpito di più i suoi prodotti, poiché non mancano memorie di un’alacre attività edilizia e artistica. Si lavorò molto intorno al palazzo del Comune, già finito prima del 1401: si stava dietro alla stessa opera nel 1425 per restauri o per un’aggiunta. Secondo un’incontrollabile notizia dell’Jenner si sarebbe chiamato allora anche Palazzo della Ragione. Restauri o parziali ricostruzioni si compirono tra il 1495 e il 1498. Nel 1425 si ricorda una seduta della Balla tenuta nella Quarantìa nova: ignoriamo se il Consiglio dei Pregadi si fosse costruita allora una sede speciale, essendo [messa fuori uso la vecchia sala della Loggia, o se si trattasse unicamente di una nuova sala appositamente costruita nel Palazzo. In questo, o sulla vecchia torre, stava l’orologio pubblico, lo relogio del Comun, affidato alle cure del maestro seraduràr. Nel 1426 fu alzata in piazza la Loggia « nuova » del Comune, al posto di quella che datava dal xm secolo e stava allora di fronte alla loggia rifatta nel 1337. In quel medesimo anno si rifabbricò lo Star, cioè il fóndaco della farina e del grano, di cui si ricorda che stava al posto dell’antico fóndaco o tesoro del Comune e che aveva colonne e pilastri. Il Lapidario conserva alcune colonne della Vicedomineria, che era l’archivio generale del Comune, dove si autenticavano e si conservavano tutti gli atti spettanti al diritto privato e pubblico (fig. 87). La ricostruzione avvenne dopo l’incendio del 1419. Una delle accennate colonne ha l’insegna di san Sergio sul capitello. Si sa, inoltre, di parecchie case costruite dai cittadini: di quella dei Cancellieri esiste tuttora, a S. Maria Maggiore, il portone, che reca nel suo arco, sotto una