288 IL PALAZZO COMUNALE istriane durante il Rinascimento. Ma nel tempo che il Comune volle essere qualche cosa, operò con volontà egualmente zelante anche nei campi dello spirito. Anzi, si può affermare con certezza che nessuna città dell’Istria ha tante opere e tante memorie del Trecento quante Trieste. Dentro il breve circuito delle mura s’ebbe allora un vero fervore di rinnovamento edilizio. Nei primi anni del secolo fu costruito il nuovo palazzo del Comune. Cioè — pare — fu lasciato intatto il vecchio palazzo e, a fianco della torre, verso mezzogiorno, fu alzato un altro edificio. In un affresco trecentesco di San Giusto (cfr. fig. 51) si vede il disegno sintetico del merlato palazzo comunale, che mostra le due parti distinte: a sinistra la facciata ha ampie monofore, spettanti all’edifìcio ducentesco; nel mezzo è la torre con una bifora nella cella campanaria; a destra sta l’ultima costruzione con eleganti bifore. Prima del 1330 il palazzo era certamente finito. Per tutto il xiv secolo si usarono (nominandoli così nei documenti) il « nuovo » e il « vecchio » palazzo. Nel 1332 questo fu restaurato assieme alla vaita o guaita del Comune, che era la casa dove cittadini o stipendiari si raccoglievano per montare la guardia sulle mura 0 nelle strade. Altri ampi restauri spetterebbero al 1347. Verso il 1360 fu fatta la « sala nova » per il Consiglio maggiore. Alla fine del secolo, più alte ambizioni o devastazioni causate dai tanti malanni degli ultimi decenni resero necessaria l’erezione d’un nuovo palazzo comunale. La costruzione fu incominciata nel marzo del 13Q5 nella piazza del Comune, in una posizione diversa da quella ove s’alzava il vecchio palazzo: forse nel posto ov’è l’odierno municipio. La costruzione fu molto rapida, poiché già una carta del 1401 nomina il « palazzo nuovo del Comune ». Il vecchio fu probabilmente diroccato, come si rileva da una carta del 1411, che nomina il luogo ubi antiquitus fuit paìacium comunis. Cessati gli effetti dei trattati imposti dai Veneziani, nel 1321 si decretò la ricostruzione delle mura dalla parte del mare « sino al palazzo nuovo ». Un documento del 1327 ricorda le « nuove » torri della Pescheria € delle Fradale, questa fatta forse a spese delle corporazioni. Nel 1325 fu rifatto il grande fondaco del Comune; nel 1337 deliberata la nuova Loggia comunale a due archi di pietra, elevata su una grande scalinata e contenente al piano la sala dei Pregadi; nello stesso anno, a imitazione di Venezia, la casa o fondaco per i mercanti slavi o tedeschi — 1 cosidetti muselati o miisiolati — venienti a Trieste. Alla fine del secolo,