100 BATTISTERO E CAMPANILE del Trecento, che è nell’abside di san Giusto, mostra la facciata decorata, sotto il tetto, da arcatelle cieche: forse è l’ornato originario del-l’vm-ix secolo. Ricordiamo appunto che, restaurandosi nel 1863 il musaico della navata del Sacramento, si trovarono, nella parte sinistra dell’abside esterna, alcuni archetti ciechi sostenenti la corniciatura. Mentre si alzava la cattedrale, bisognava darle il battistero. Questo infatti fu eretto a settentrione, sul posto dove, in una cappella fatta e rifatta più volte dopo il xiv secolo, si trova ancora l’antica vasca battesimale a immersione (fig. 25). Questa è esagona e ha l’orlo ornato di una fascia a nastri intrecciati, la cui buona fattura accenna più tosto all’viii che al ix secolo. Nella statua di san Giusto, ch’è sul campanile, ci sembra di vedere, a sinistra della basilica, disegnato un piccolo edificio a cupola, che non può essere — come dicevamo — che il battistero. Cupola ebbero tutti i battisteri italo-bizantini da Aquileia a Pola. Se il nostro fosse ottagono o rotondo, come apparirebbe dal disegno troppo sommario della statua, non si può dire nemmeno dopo alcuni scavi operati in quel punto. Se sopra la vasca s’alzava un ciborio, come negli altri battisteri, può essere un suo frammento quella pietra con un pavone a rilievo — stile dell’vni secolo — che si vede nel Lapidario (fig. 26). La conservazione d’una parte del pronao del tempio romano si deve esclusivamente all’essere stato costruito il campanile contemporaneamente alla basilica fortunatiana: se ciò non fosse avvenuto, il pronao sarebbe stato tutto distrutto, non essendo nemmeno pensabile che si mantenesse scoperta dinanzi alla basilica, nella sua parte sinistra, quella rovina. Essa invece fu subito incorporata col campanile, come già una parte del tempio con la basilica, e usata come materiale della costruzione. Vi fu adoperato anche altro materiale romano, epigrafico, architettonico e plastico. L’attuale aspetto del campanile non è l’originario, ma deriva da una ricostruzione del xiv secolo. In un’anonima relazione pubblicata nel 1843, il Kandler affermò che dentro la presente torre esiste ancora la costruzione che la precedette. Le muraglie fatte nel xiv secolo, rivestendo la torre più antica, hanno raggiunto l’enorme spessore di quasi tre metri, essendosi considerato il campanile — nota bene il Caprin — come parte integrante della difesa cittadina. Se riduciamo queste muraglie a una grossezza normale — cioè a un metro o poco più, sufficiente per una torre bassa