372 Sofferenza dell'ammiraglio per la pace. Battuto dalla fredda dialettica di Cagni, il contraddittore dovette convenire su tutti i punti, ma tentò di insistere perché si attendesse l’arrivo del suo ministro. Accennò al pericolo di una rivolta degli equipaggi bolscevizzanti che a stento finora era riuscito a dominare. Cagni, imperterrito, gli ripetè che appunto per questo graduava la presa di possesso; in ogni modo avverti che stava per giungere di rinforzo la divisione incrociatori con un contingente di truppe. In quanto ai marinai ex-austriaci promise di contribuire al soldo ed al vitto per calmarne gli animi, visto che a bordo tutto era in malora. Poi tagliò corto ad altre querimonie, e tornò a bordo. Ma ecco alle 15 dello stesso giorno l’annunciata visita del ministro della marina jugoslava, Dragutin Prica. Costui si presentò con Koch a bordo della “Saint Bon” e cominciò a discutere con un certo sussiego presto smontato; anzi fini per concludere con mille raccomandazioni e preghiere quasi piangendo. Doppio errore psicologico di fronte ad un uomo come Cagni col quale erano ugualmente vani gli atteggiamenti arroganti e quelli sentimentali. Egli ebbe tuttavia la pazienza di ripetere per la terza volta la stessa discussione sugli stessi argomenti: sforzo straordinario per il suo temperamento sbrigativo. Anche Prica, a poco a poco, abbandonò le sue posizioni, ma scongiurò che dopo ammainate le bandiere jugoslave dalle navi non si inalberassero subito quelle italiane, altrimenti lui stesso e Koch temevano di finire linciati dai loro marinai. Cagni consenti, ma intanto i suoi ufficiali stavano prendendo in consegna i forti, le polveriere, i depositi di benzina e nafta e le ostruzioni del porto. Poi avviò trattative segrete con il nucleo cecoslovacco dei marinai per indurli a partire. Nello stesso tempo faceva raccomandare la calma ai polesi che tendevano a sfogare in clamorose dimostrazioni il loro giubilo, perché il minimo incidente avrebbe potuto scatenare uno scontro di forze avverse con strage d’uomini e distruzione di materiale prezioso accumulato nei fornitissimi depositi. Voleva evitare ogni pretesto all’intervento di terzi, e istituire un ordine nuovo. A questo scopo tenne testa alle pretese