78 STILE BIZANTINO E STILE GOTICO renze dell’asimmetria, non ostante certe varietà decorative (che spiegheremo), è condotta su un solo disegno, risponde a un’unica concezione. Inoltre, la costruzione della navata centrale, come ancora oggi appare, è fondata sul principio delle resistenze di posizione, non su quello di posizione e di quantità introdotto dall’arte romanica e sviluppato dalla gotica. Nessuna muraglia particolarmente grossa; nessuna nervatura di pilastri o di costoloni, nessuna applicazione di contrafforti. Le muraglie si alzano dritte e nude, costruite, come dicevamo, sul solo e antico principio delle resistenze di posizione, coi loro grandi archi di scarico nel centro («pareti fornicate », cfr. fig. 14, a sin.). Per accettare l’ipotesi che la cattedrale sia stata costruita ne! xiv secolo, bisognerebbe ammettere che gli architetti tra il 1300 e il 1385, in una città istriana, abbiano lavorato in stile bizantino, abbiano aperto archi a tutto sesto, abbiano usato pulvini, abbiano elevato muraglie applicando in esse ancora gli antichi principii e rafforzandole con archi di resistenza anziché con membrature composite. Tutto ciò è semplicemente assurdo. Gli artisti di quel tempo erano talmente impregnati dello stile gotico, che era a loro affatto impossibile di costruire in altra maniera: non vedevano, né sentivano fuori del loro stile. Verità elementare, che davvero non abbisogna di dimostrazione. Si può escludere senz’altro che nel xiv secolo, magari nella seconda metà, si potessero fare archi a sesto pieno e porte rettangolari, ad architrave dritto e senza sguanci, come erano e sono quella della navata centrale e quelle delle due laterali. Del resto nella stessa chiesa di san Giusto è la prova di quanto affermiamo: giacché quanto sicuramente appartiene al xiv secolo — la porta del campanile, il rosone della facciata, alcuni capitelli di restauro e la cappella di sant’Antonio — sono in stile gotico, con archi acuti e quest’ultima con volta a crociera. Gotico è proprio l’arco della cappella della Pietà, fatta dallo stesso vescovo Pedrazzani (col titolo dei santi Ermacora e Fortunato) nel 1312. In realtà, chi indugi in uno degli angoli estremi della cattedrale e cerchi di comprendere tutto il grigio interno in uno sguardo, s’avvede senz’altro che, tranne alcuni capitelli, che fanno appunto eccezione, tutte le altre parti essenziali della costruzione sono strettamente unitarie nello stile. Dei ventisette capitelli, ventidue sono di stile eguale: di questi, quindici sono di identico disegno. Appartengono allo stesso