LA BASILICA E IL TEMPIO ROMANO 79 stile due capitelli nella seconda navata destra e uno conservato sulla sua colonna nella cappella del Tesoro, nonché tutti i capitelli delle colonnette nel tamburo della cupola, sopra la prim a navata destra. Un’osservazione comprensiva di questi particolari rivela l’attività unica e unitiva svolta in tutta la basilica nel momento della sua fondazione. Quest’attività appartiene all’vin o tutt’al più al principio del ix secolo. Il Kandler imaginò che, dei due edifìci congiunti nella presente basilica, il più antico fosse stato a settentrione: quivi, sulle rovine d’un tempio romano o dentro il suo recinto sarebbe stata eretta alla fine del iv secolo una basilica, la maggiore della città, intitolata a Santa Maria. A questa, ignaro degli stili, male giudicando a lume di naso, il Kandler attribuiva i capitelli tuttora esistenti e i musaici. Non possiamo escludere che, dove ora sono le navate sinistre di San Giusto esistesse, dal iv o dal v secolo, un’altra chiesa cristiana, fondata sulle rovine del piccolo tempio pagano o, meglio, dentro il tempio stesso. Osserviamo però semplicemente che nello spazio di quelle navate non si vede oggi nemmeno un pezzo di architettura, che sia stato messo a posto prima della seconda metà del secolo vili. Certo è che le navate di sinistra si trovano all’altezza dello stilobate del tempio romano incastrato nel campanile: per cui appariscono fondate su un livello artificiale, costituito, almeno in parte, dalla piattaforma di quel tempio. Di più, l’asse della navata del Sacramento (prima di sinistra) corrisponde a quello che doveva essere l’asse del tempio romano. È errato però il credere, come s’è fatto, che la costruzione cristiana compiuta al posto del tempio romano — se compiuta fu — corrispondesse alle attuali navate sinistre e non fosse che una ricostruzione di quello. Il muro perimetrale settentrionale si trova oggi circa due metri più in là di quello che dovette essere il limite del tempio, sulla fila delle due colonne che sono dentro il campanile a sinistra. Per far concordare la muraglia esterna della presunta basilica di Santa Maria col tempio pagano, il Kandler ha imaginato per esso un pronao chiuso da due pareti costituite dalle muraglie laterali prolungate, una forma mista tra il prostilos e il tempio in antis, un ibridume inammissibile in sè stesso. E meno ancora col piano delle rovine, dove si vede che la prima delle predette due colonne era d’angolo e che nell’interno del