412 Console del mare Più tardi, ministro Depretis, il nome di Crispi significava disordine e rivoluzione e poi Crispi fu il più grande ministro d’Italia, colui che la fece maggiormente rispettare da tutti e la sua morte fu una disgrazia nazionale. Vi dico questo perché vi rendiate conto che i più scalmanati dei partiti estremi con le più stravaganti pretese quando arrivano al governo si tramutano pian piano ed entrano nell’orbita della legalità e dell’ordine perché nessuna comunità può vivere senza ordine e disciplina ». Di li a poco, quasi a riprova delle parole dell’ammiraglio, gli operai sgombrarono le fabbriche occupate e la fortuna socialista cominciò a declinare incalzata dall’assalto fascista. Per mezzo di Corradini Cagni ricevette ai primi d’ottobre una lettera di D’Annunzio, che forse alludeva a certi piani d’azione in Italia: « In questi ultimi tempi, considerando l’ignominia d’Italia, ho spesso pensato a te e ai nostri colloqui di Venezia e di Roma. Il buon messaggero ti dirà quello che ha veduto e udito qui; e ti chiederà da parte mia una notizia che avrà gran peso nelle mie deliberazioni. Come potremo, senza rimorso e vergogna, lasciare perdere la patria? » Ma sopravvenne il trattato di Rapallo e dalle isole dalmate sacrificate e da quelle salvate giunsero all’ammiraglio telegrammi contrastanti: gli Italiani di Cherso, giubilanti, lo chiamarono: « Principale fattore conseguita redenzione isola vedetta del Carnaro »; quelli di Veglia e di Arbe gli gridarono la loro disperazione. Ma non c’era che fare. Convinto della impossibilità di reagire con speranza di successo, egli rispose agli ultimi: « Conservate religiosamente vostra sublime fede come io conservo nei destini d’Italia ». Ma volle ammonire il governo della necessità di provvedere per tempo alla difesa che nuovamente bisognava predisporre in Adriatico dove restava uno Stato armato ed ostile. Parlò al Senato il 17 dicembre dopo Giardino, Thaon di Revel e Napoleone Canevaro, replicando al ministro della marina le cui « affermazioni fatte ieri sono già state vigorosamente combattute dal mio illustre predecessore nella parola, dal mio antico ammiraglio del