86 PARTICOLARI DI STILE ITALO-BIZANTINO egualmente largo in tutte e tre le navate, dovendo formare il nuovo presbiterio. L’ultima navata di mezzogiorno (fig. 15) è coperta da opere di muratura, com’era necessario, probabilmente per impedire deformazioni nella costruzione a cupola. Quella copertura è una volta a vele di un tipo che si trova nell’arte bizantina: nelle terre adriatiche o giuliane specialmente tra l’viil e il x secolo. La navata frugiferiana, al penultimo posto, in luogo di colonne, ha due pilastri rettangolari: modesto quello di sinistra, molto largo quello di destra. Si è congetturato che siano i resti delle sporgenze murarie che accoglievano la base dell’ultimo arco nella basilica del vi secolo. Potrebbe essere così, benché sieno molto disformi e quello di destra sia largo oltre un metro e mezzo. Però l’alternarsi di pilastri a colonne non è raro nei monumenti italo-bizantini dopo il vìi secolo, usato o per ragioni statiche o per mancanza di colonne e di capitelli. Tale alternazione si trova, nelle regioni adriatiche, per esempio nella chiesa di san Donato a Zara, dei primi anni del secolo ix. I pilastri di San Donato hanno, in luogo di capitelli, modanature semplici, qualcuna simile a quella che aveva il pilastro maggiore di San Giusto. Tipiche per le costruzioni posteriori al vii secolo sono le due strette finestre a sguancio profondo, che si vedono l’una nell’abside del Santissimo e l’altra in quella di san Nicolò. Abbiamo già rilevato che San Giusto ha un carattere unitario di stile in tutte le sue parti, prodotto dall’identità delle arcate, coi peducci degli archi prolungati negli alti pulvini. Rileviamo anzitutto (e il lettore benevolo non ci abbandoni nello sterpaio delle erudite citazioni, in cui dobbiamo inoltrarci), che tali pulvini, derivazione diretta dall’arte ravennate del vi secolo, spariscono nell’arte italiana dentro il ix secolo, dopo essere passati per una forma diversa molto più bassa e schiacciata. Gli archi non sono eguali nell’apertura, perché diversa è la misura dell’intercolunnio tra le navate di destra e di sinistra: eguali però sono il sesto e il carattere stilistico, di cui gli archi della navata sinistra offrono l’esemplare migliore.