270 L’ESEMPIO DI TREVISO del trattato, davano a Venezia la possibilità e anche il diritto d’intervenire contro di essi, senza che più si sentisse obbligata dai vincoli diplomatici. Contro Venezia i Triestini avevano una sola difesa, la più sicura e la più valida di tutte: il trattato di Torino. Essi l’avevano ratificato e non potevano infrangerlo: non ne avevano né il diritto, né la possibilità, e meno ancora l’interesse. Solo il duca d’Austria poteva violare il trattato, e non rispettarlo, perché non lo aveva firmato. Un altro esempio doveva essere molto vivo e molto istruttivo dinanzi agli occhi dei Triestini. Treviso, minacciata e poi tormentata da Francesco di Carrara, ridotta agli estremi, invocava invano, sino dal dicembre 1381, soccorso e protezione da Leopoldo. Nel maggio 1382 il Comune trevigiano scriveva che i cittadini giacevano in maximis tenebris et angoribus: supplicavano il duca che li aiutasse e che facesse rispettare da Ugo di Duino le libertà municipali, che questi maltrattava. Nel luglio ancora invocavano i non venuti soccorsi: mancavano di tutto e gettavano sul duca la responsabilità di quanto sarebbe derivato dalla loro disperazione. È chiaro che egli si mostrava pessimo protettore e perfido signore. Le vicende della guerra tra il Carrarese e Leopoldo toccavano diretta-mente gli interessi dei Triestini: non potevano dunque ignorarle. Ma allora avevano agio di conoscere che sorta di difesa fosse quella che sapeva offrire il duca d’Austria. Non potevano certo — a meno di aver perduto il bene dell’intelletto — aspirare a tanta grazia, mentre potevano facilmente confrontare la larghezza che il Carrarese usava verso di loro e la trascuratezza criminosa con cui il duca abbandonava i suoi fedeli Trevigiani. Non c’era alcun motivo di abbandonare quello per questo, né di cercare contro gli amici rifugio sotto le ali del nemico. Come si giunse allora ai fatti dell’agosto del 1382? Trieste fu consegnata al duca Leopoldo, mediante il conte Ugo, o per tradimento di congiurati o per un colpo di mano del capitano di Duino. Mentre una dedizione di Trieste a Leopoldo non corrisponde affatto a una necessità, né a una logica conseguenza dei precedenti fatti della città, la conquista austriaca appare compiuta secondo un piano lungamente meditato e preparato. Il ducato d’Austria aveva incominciato a ricattare il Comune dopo il 1360. Aveva tentato prenderlo nel 1369.