II. IL MUNICIPIO ROMANO Roma giunse presso il territorio di Trieste, con le sue legioni e coi suoi magistrati, verso il 200 a. C., quando i Veneti si sottomisero al suo potere. Non oltrepassò allora la linea del Timavo. Notizie di fatti anteriori a quell’anno ricordano gli Istri, le loro piraterie neH’Adriatico, le spogliazioni da essi subite durante una invasione di Tettosagi (279 a. C.), le loro alleanze con Demetrio di Faro (Lésina) contro Roma e una prima azione militare del governo romano contro di loro (220 a. C.). Se gli abitanti di Tergeste abbiano avuto parte in quegli avvenimenti resta di là dalle nostre conoscenze. Buio preistorico. L’alba spande la prima luce sul territorio della città, non ancora sulla città stessa, quando Roma inizia la conquista dellTstria. Dopo il 200, più volte gli avvenimenti politici fecero comprendere a Roma tutto il valore del problema strategico e politico delle Alpi Giulie — Alpi Venete allora — e delle porte aperte in esse ai danni dellTtalia. Come ente politico, come pomerium Romue, l’Italia trovava il suo confine all’Aesis o al Rubicone: ma uomini politici e geografi sapevano che, come corpo fisico, essa arrivava alla catena delle Alpi, chiusa a oriente dall’Ocra (Carsia) e dal monte Albion (monte Nevoso). Nel 183 a. C., sollecitata da una nuova invasione, quella dei Taurischi, ai quali — mentre erano arrivati sino alla pianura friulana — impose di ripassare le Alpi, Roma decise di risolvere il problema della frontiera nord orientale. Fondò e « oppose ai Barbari » la colonia militare di Aquileia e iniziò tosto la guerra contro gli Istri. Questi, stati sino allora sempre amici dei suoi nemici, costituivano