114 ISCRIZIONE E DATA DEI MUSAICI alcune lettere, è però, paleograficamente, del tutto diversa, ad es., dalla iscrizione del musaico di Murano (circa 1140). L’iscrizione, composta con rime e assonanze interne, non si può leggere interamente, perché guasta nella parte centrale: le prime frasi furono copiate sullo stucco in tempo antico (esattamente?) dal musaico cadente: anzi sembrano riprodotte secondo una tradizione, molto tempo dopo la caduta del musaico originale. I/iscrizione (i punti segnerebbero gli spazi di lettera vuoti) dice: DlGNA COLI REGINA POLI FAMULI TUI..V..INO. E..L.NOLI f TE PRESTOLANTIS COETUS MISERERE ROGANTIS. Come dicevamo, non siamo riusciti a completarla. Il Jenner, che diede copie incerte dell’iscrizione, asseverava di leggere (dove oggi si Vede ..ino.e..) la parola linquere. È probabilissimo che dopo le parole famuli tui stesse il nome del vescovo che fece fare l’opera monumentale. La serie dei vescovi triestini del x secolo appare incompleta dopo quel Giovanni che ebbe il potere temporale da Lotario: tra lui, che fu sulla cattedra sin verso il 970, e Pietro che vi comparisce nel 991 è probabile che vi sia stato un altro vescovo, benché Tesservi nominato Ricolfo avanti il 1007 faccia pensare anche alla possibilità che Pietro sia stato il successore di Giovanni. Fatte queste riserve, possiamo dire che tra i vescovi del x secolo v’è un solo nome che abbia la « v » al terzo posto: ed è Taurino, arricchito con generose prebende da Berengario nel 911. Ma il nome, per stare a posto nell’iscrizione, dovrebbe avere sei lettere al massimo: il genitivo Taurini ne ha sette. Possiamo pensare a una legatura per la sillaba finale? Se questo non fosse, bisogna andare ancora più addietro con la datazione del musaico e risalire al secolo ix, per il quale, dopo Leone, non conosciamo alcun nome di vescovo. Esclusi, per ragioni storiche, e stilistiche tecniche i tempi dall’xi al xii secolo, è possibile assegnare il musaico degli arcangeli e degli angeli tanto al ix quanto al x secolo, giacché, mancandoci esemplari di quei tempi nelle regioni veneto-adriatiche, non abbiamo elementi per graduare le datazioni. L’eccellenza dell’opera e i motivi su citati l’assegnerebbero più facilmente al secolo ix: sarebbe stata fatta come parte integrante il perfezionamento della nuova basilica.